Nella sede Cisl di via Recchi, a Como, il coordinamento Welfare Cisl, Fnp e federazioni di categoria

Nella sede Cisl di via Recchi, a Como, il coordinamento Welfare Cisl, Fnp e federazioni di categoria

Nella mattinata di venerdì 20 giugno presso la Cisl dei Laghi si è tenuto il coordinamento Welfare Cisl, Fnp e federazioni di categoria per un approfondimento sulle principali tematiche che attengono l’evoluzione del sistema sanitario, sempre più orientato verso un riequilibrio del rapporto tra le cure ospedaliere e servizi territoriali. Il decreto ministeriale 77 del 2022, le risorse della missione 6 del Pnrr, l’ultima riforma del Servizio Sanitario Regionale, si prefiggono di rafforzare il sistema sanitario territoriale. Alla fine del 2024 la Cisl e la Fnp, unitariamente alle sigle di Cgil e Uil hanno sottoscritto a Como, a Busto A. e a Varese protocolli dedicati proprio per seguire l’attuazione del Piani di sviluppo territoriale delle 3 ASST, Lariana, Valle Olona e Sette Laghi.

Prosegue in questi mesi quindi il confronto con le direzioni sociosanitarie delle tre Aziende sull’attivazione dei Punti unici di Accesso, il funzionamento dei servizi delle Case di Comunità, lo sviluppo delle centrali operative territoriali, i percorsi di transizione degli assetti di cura. 

Stante la complessità dei bisogni assistenziali, la Cisl e La Fnp dei Laghi sostengono la necessità di rafforzare il percorso di integrazione tra i servizi sanitari, sociosanitari con quelli sociali, attraverso un fattivo coordinamento tra le programmazioni delle ASST con quelle degli ambiti. Il territorio dell’Insubria è articolato in 17 distretti sociosanitari e 20 ambiti sociali.

Un problema da affrontare è la carenza di personale medico, sanitario e delle professioni sociali che mette limita l’apertura dei nuovi servizi ed attività sul territorio, quindi l’accessibilità alle cure e alle misure di assistenza.

Di fondamentale importanza sarà la predisposizione delle procedure e linee guida di attivazione dei servizi su cui sono impegnate le aziende sanitarie e gli uffici di piano dei comuni, per assicurare una presa in carico delle persone, soprattutto quelle che vivono condizioni di maggiori fragilità, contrastare il rischio di frammentazione,  garantendo omogeneità di tutela sul territorio.