Fragilità e assegno di inclusione a Como. Ma il Comune cosa fa?

Fragilità e assegno di inclusione a Como. Ma il Comune cosa fa?

Presso le sedi di Cgil Cisl e Uil nel mese di maggio si sono rivolte persone, residenti a Como, che percepiscono l’Assegno di Inclusione, presentando una nota con la quale si indicava loro la sospensione del servizio relativo agli interventi di inclusione, stante il mancato conferimento di relativa delega da parte del Comune di Como all’Azienda Sociale Comasca.

Considerando la complessità delle condizioni delle persone destinatarie degli interventi e l’importanza di garantire continuità del servizio finalizzato ad assicurare la necessaria protezione abbiamo chiesto un incontro urgente all’Assessorato di competenza dell’Amministrazione comunale.

A distanza di un mese non si è avuto alcun riscontro alla richiesta delle organizzazioni sindacali confederali.  Quello che ci preme sottolineare non è tanto il mancato riconoscimento del valore di un rispettoso e doveroso dialogo istituzionale con le rappresentanze sociali, ma il venir meno di una responsabilità di tutela proprio delle persone più fragili della comunità.

La vicenda si colloca nel corso della ridefinizione dell’assetto di governance della programmazione sociale locale, per l’attuazione del Piano di zona dell’ambito di Como. Alla luce della mancata firma dell’accordo di programma da parte del Comune di Como, è dovuto subentrare nell’aprile scorso il Commissario ad acta nominato da Regione Lombardia per sbloccare la situazione. In fase di transizione, mentre l’ufficio di Piano si è trasferito presso il comune di San Fermo della Battaglia, capofila di ambito, è ancora l’Azienda Sociale Comasca che, su delega dei comuni eroga i servizi.

Ora, è paradossale che siano proprio le persone più fragili a dover subire gli effetti di una fase di transizione e dei mancati passaggi di delega per assicurare la continuità di erogazione dei servizi.

Questo avviene in un momento ancor più delicato, di incertezza, considerando che con il mese di giugno le persone che percepivano l’Assegno di Inclusione (ADI) da gennaio 2024 hanno ricevuto il diciottesimo e ultimo pagamento. Con il mese di luglio infatti è stato necessario ripresentare la domanda di rinnovo del beneficio.

A livello provinciale, dall’ultimo rapporto Inps, sono 1574 i nuclei famigliari che percepiscono l’Assegno di inclusione. Oltre 400 sono di Como.

Il sostegno economico erogato dall’Inps deve essere accompagnato da un percorso personalizzato indirizzato all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Questo programma di interventi mirati, che rappresenta un livello essenziale delle prestazioni, è di responsabilità dei comuni, che possono gestirlo attraverso gli ambiti, mediante delega.

Sono proprio gli interventi di inclusione sociale che sono stati sospesi agli oltre 4oo nuclei a Como.

Come organizzazioni sindacali riteniamo che questa situazione di incertezza che perdura dal mese di maggio sia inaccettabile, e riteniamo necessario che venga data comunicazione relativa al ripristino dei servizi alle famiglie, che non possono essere lasciate sole, in un contesto in cui aumentano le condizioni di povertà e disuguaglianza anche in un territorio come quello comasco.

Como 10 luglio 2025

Cgil Como                                   Cisl dei Laghi                                   Uil Lario

Alessandra Ghirotti                 Paola Gilardoni                             Dario Esposito