Gambarelli (Adiconsum): «La sostenibilità deve essere sostenibile»

Gambarelli (Adiconsum): «La sostenibilità deve essere sostenibile»

Il tema della sostenibilità, ambientale e sociale, impatta sui portafogli delle famiglie, che faticano a fare quadrare i conti a fine mese e non sono sempre a loro agio quando si tratta di mettere a frutto i risparmi. Insomma, da un lato c’è la voglia di ristrutturare casa o comprare un’auto elettrica, dall’altro la reale possibilità di farlo, magari ricorrendo ai ricavi di un investimento ben fatto, che però richiede qualche competenza finanziaria. A tracciare lo scenario è una ricerca promossa da Adiconsum Lombardia, presentata giovedì 15 maggio durante il Congresso tenutosi a Milano.

“La sostenibilità – osserva il presidente di Adiconsum Lombardia, Christian Gambarelli – deve essere ‘sostenibile’. Molte famiglie della pur ‘ricca’ Lombardia stanno facendo fatica a reggere i costi attuali di vivibilità, tra tassi di interessi sui mutui, costi energetici, salari erosi dall’inflazione. Le transizioni energetica, digitale e ambientale sono necessarie e inevitabili, ma dobbiamo porci il problema di come supportare le famiglie per affrontarne i costi, tenuto conto che il livello di indebitamento delle stesse risulta già elevato, tanto che dal 2022 ad  oggi le richieste di aiuto ai nostri sportelli sono aumentate del 35%. Dall’indagine emerge che è necessario uno sforzo ulteriore in educazione finanziaria, perché è palese come le persone facciano fatica a capire quali strumenti e quali opportunità utilizzare per investire. Un dato preoccupante riguarda poi le fasce più giovani, che si trovano in difficoltà ad attuare forme di risparmio e previdenza”.

Il campione. E’ composto da uomini (53,8%) e donne (45,7%), con età media di 49 anni e un buon grado di istruzione (maturità 46.7%, laurea 38,2%). Il 45,3% è coniugato. Il 40,6% ha un lavoro a tempo indeterminato, il 33,5% una pensione, l’11,3% sono studenti. Il reddito mediano è di 1.729 euro al mese. Le province più rappresentate sono Milano (42,9%), Brescia (17,9%), Bergamo (15,1%) e Monza (12,7%).

Finanza: quanto ne so? Le conoscenze sugli strumenti finanziari sono abbastanza diffuse (65,6%), tuttavia il 39,6% non stipula polizze assicurative, il 34% non sa cosa sia l’inflazione e, soprattutto, il 57,1% dichiara di percepire un senso di smarrimento nel prendere decisioni finanziarie. Non a caso, l’84% vorrebbe avere più educazione finanziaria.

Perché investire? Gli investimenti sono visti principalmente come un modo per proteggere la famiglia dagli imprevisti (59,9%), ma anche per raggiungere i propri obiettivi di vita (42,9%) e per combattere l’inflazione (29,2%).

Come informarsi? I principali canali informativi sono rappresentati da consulenti e banche (45,8%), persone di fiducia (36,8%), siti internet istituzionali (33%) e quotidiani (27,4%). Più di uno su 5 sceglie i social media. I principali ostacoli per chi si approccia alla finanza sono il linguaggio complesso (47,2%), il timore di perdere il capitale investito (44,8%), la diffidenza verso gli intermediari (36,8%).

Investire si, ma quando e dove? Più di 6 persone su 10 investono i propri risparmi occasionalmente (32,5%) o regolarmente (30,7%), mentre il 18,4% pensa di investire in futuro. Ma ci sono anche quelli che hanno deciso di non investire più (11,3%) e chi non lo ha mai fatto e non è interessato a farlo (7,1%). A prevalere sono i fondi comuni (29,2%), i titoli di Stato (27,8%), i prodotti di investimento assicurativi (24,5%), i Buoni postali (23,1%).

Quanto attingo dal mio patrimonio? Oltre 6 persone su 10 non riescono a risparmiare il 20% dello stipendio e addirittura oltre una su 5 non avanza nulla a fine mese. La media di risparmio mensile è del 12,1%. Per quanto riguarda gli investimenti, il 57,1% attinge a meno del 20% del proprio patrimonio, ma il 21,2% a più del 50%. Lo scorso anno il 37,7% non aveva alcun investimento in corso.

Debiti si, ma per? Il mutuo per l’abitazione rappresenta il motivo principale per cui si accederebbe al credito (51,4%), seguito dall’acquisto di auto/moto (36,8%), dalla ristrutturazione della casa (30,7%), dalle spese mediche (19,8%), dall’acquisto di elettrodomestici e mobili (13,2%) e dalle spese per gli studi dei figli (12,3%). Due su 10 affermano che non farebbero accesso al credito per nessun motivo. L’87% afferma di non essersi mai trovato in una situazione di sovraindebitamento.

Previdenza complementare: cos’è? Ai fondi di previdenza complementare aderisce meno del 50% del campione e il 19% non li conosce (il 47,3% tra gli Under 30). Tuttavia l’82,1% li considera sicuri. Più di 4 persone su 10 non sanno come vengono gestiti i soldi nei fondi. Ancora meno (71,8%) sono le conoscenze sulle differenze tra fondi di mercato e negoziali.

Sostenibilità: ESG cosa? Molti  non conoscono il concetto di ESG (65,6%) e credono che i criteri di sostenibilità siano poco chiari e trasparenti (85,4%). Tuttavia è diffusa la propensione a rinunciare ad una parte di rendimento a favore di investimenti ritenuti sostenibili (63,2%). Generalmente sono i più giovani, i laureati ed i residenti nelle grandi città ad essere attenti a questo tema.

Consumi sostenibili: sono d’accordo Gli intervistati si dimostrano sensibili al tema del consumo sostenibile, in particolare per quanto riguarda l’impatto sociale dei prodotti acquistati (61,5%) ed il cambiamento delle proprie abitudini (59,4%). Sono ancora di più (84,4%) coloro che vorrebbero ricevere maggiori informazioni sugli standard lavorativi delle aziende di cui acquistano i prodotti. Per il 65,6% il costo elevato dei prodotti sostenibili è un ostacolo.

Sostenibilità energetica si, però preferisco l’auto privata Quasi 4 persone su 10 non conoscono le comunità energetiche e solo il 7%  ne prende parte. Il 38,7% ha sostenuto spese per rendere le proprie abitazioni energeticamente efficienti, mentre molti utilizzano forme di risparmio energetico sui dispositivi tecnologici (62,8%) e gli elettrodomestici  (79,7%). L’uso dell’auto resta ancora più diffuso di quello dei mezzi pubblici (54,2%), che è ostacolato soprattutto dal cattivo collegamento tra zone (47,2%), dall’irraggiungibilità delle aree di provincia (43,4%) e dai frequenti ritardi (37,7%). Circa 6 persone su 10 ritengono che i servizi di car sharing siano un’alternativa valida all’automobile. Ciononostante, solo il 12,3% fa uso di strumenti di sharing mobility.

Auto elettriche? Si, però costano troppo Anche per quanto riguardo l’acquisto di auto elettriche ed ibride non mancano le criticità: il 69,3% giudica il costo troppo elevato rispetto alle auto tradizionali, il 42% evidenzia i problemi inerenti alla mancanza di infrastrutture di ricarica e il 37,3% alla limitata autonomia della batteria. Altre difficoltà riguardano la mancanza di incentivi finanziari (19,8%), i minimi vantaggi economici (14,2%), la scarsa disponibilità di modelli (9,9%) e la carenza di pezzi di ricambio (7,5%). Il 5,7% è preoccupato dell’affidabilità delle prestazioni.

Casa ecologica? Si, ma che prezzi Il motivo principale che frena gli investimenti per rendere la propria casa più ecologica è l’alto costo degli interventi (50,6%), seguito da finanziamenti o incentivi insufficienti (24,1%). Molti si dimostrano incerti per mancanza di informazione sui vantaggi a lungo termine e l’eventuale futura obsolescenza delle tecnologie (36,8%).