In Prefettura, a Como, la firma del protocollo provinciale per la sicurezza nei luoghi di lavoro

In Prefettura, a Como, la firma del protocollo provinciale per la sicurezza nei luoghi di lavoro

Oggi, mercoledì 9 aprile, in Prefettura a Como è stato firmato il protocollo provinciale per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Erano presenti oltre al Prefetto di Como, enti pubblici e le parti sociali per formalizzare l’avvio di un lavoro congiunto sui temi della sicurezza sul lavoro.

L’obiettivo condiviso dai soggetti seduti al tavolo è quello di rafforzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso azioni di informazione e formazione rivolte alle scuole secondarie di secondo grado oltre che ai lavoratori della provincia di Como, di cui tutti i soggetti firmatari dell’accordo si faranno carico.
«Accogliamo con favore questa iniziativa, perché rafforzare la cultura della sicurezza è fondamentale e deve essere un impegno costante e condiviso – il commento di Sandro Estelli, segretario generale Cgil di Como -. Esprimiamo però preoccupazione: il rallentamento del manifatturiero e le crisi aziendali in corso potrebbero far passare in secondo piano l’attenzione alla prevenzione, come purtroppo è già accaduto in passato. Proprio in fasi come queste è necessario investire ancora di più sulla sicurezza, per evitare passi indietro».
Albino Gentile, segretario della Cisl dei Laghi con delega la sicurezza sul lavoro, commenta «Come CISL riteniamo assolutamente positiva l’iniziativa di sottoscrivere un protocollo unitario volto al monitoraggio del grado di sicurezza sui luoghi di lavoro, implementando anche il coinvolgimento delle scuole circa questo tema. Pensiamo che la sicurezza sia un valore fondamentale prima ancora che una condizione ideale di lavoro, siamo dell’ opinione che questa materia dovrebbe essere inserita tra quelle curricolari per favorire uno sviluppo culturale fra i cittadini del futuro».
Dario Esposito, coordinatore Uil Lario, aggiunge «806 infortuni in provincia nei primi due mesi dell’anno contro gli 862 del primo bimestre del 2024. Un leggero calo degli infortuni che più che rassicurare ricorda come, al tempo dell’intelligenza artificiale, il diritto alla vita ed alla salute di coloro che hanno un rapporto di lavoro dipendente non sia ancora la priorità di tutto. Partendo da questa considerazione bene il protocollo firmato oggi, bene l’impegno politico del territorio, nelle sue parti associative-sociali-datoriali e di pubblica amministrazione, di fare dei passi in più sulla sicurezza. Deve però essere un primo passo. Tanto c’è da fare sul territorio, con i nostri interlocutori, per ovviare ad una mancanza di attenzione sulle carenze di personale degli Organi Ispettivi (Ats, Inail, Ispettorato), su una patente a crediti che evidenzia una farraginosità del meccanismo di decurtazione dei punti, su un impianto complessivo che non valorizza pienamente gli operai. La sicurezza sul lavoro non è un tema del sindacato ma un valore sociale che, mi auguro, porterà ad ulteriori passi».