Stato di agitazione per i lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Como

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Flp, Usb e Confsal Unsa, unitamente alla RSU dell’Ufficio delle Dogane di Como, a seguito delle assemblee del personale hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno inviano alla Prefettura di Como il tentativo di conciliazione per trovare soluzioni ai problemi rilevati da tempo, e ancora irrisolti.
La nota inviata riporta quanto segue:
Le ragioni che hanno indotto i Dipendenti di questo Ufficio ad assumere tale decisione sono – tra altre – le preoccupazioni del Personale circa:
1) le inaccettabili condizioni di vivibilità degli uffici che derivano dall’assoluta carenza di programmazione degli interventi manutentivi e di rifacimento/adeguamento, le carenze igienico-sanitarie e le violazioni delle norme di sicurezza, oltre che il pesante malfunzionamento dei servizi operativi e l’obsoleta strumentazione hardware e software a disposizione dei dipendenti che causano continue interruzioni dei servizi e disagio agli Utenti e al Personale;
2) la palese violazione dei principi di trasparenza e partecipazione. Nella fattispecie, si lamenta la totale assenza di chiarezza sulle strategie operative con cui la Direzione intende affrontare i cambiamenti organizzativi che entreranno in vigore il prossimo primo novembre e che, oltre alle attività, riguardano la gestione delle risorse umane, strumentali, logistiche, di trattamento economico e pensionistico.
Quanto rapidamente sopra tratteggiato, si interseca con il forte disagio vissuto dai dipendenti per lo stato di degrado di alcune delle strutture doganali, come quella posta al confine autostradale con la Svizzera, peraltro già resa nota dagli Organi di stampa e che – di certo – non offre un buon biglietto da visita a chi entra nel nostro Paese.
Sul piano organizzativo invece, appare chiara una assoluta indisponibilità all’informazione e alla trasparenza: la Direzione di ADM ha da tempo comunicato al personale la decisione di trasferire i dipendenti dell’Ufficio della sede di Como presso la sede di Ponte Chiasso, senza aver chiarito quali saranno gli spazi a disposizione, come andranno gestiti gli archivi doganali e se saranno disponibili aree di parcheggio.
Nemmeno in vista della riorganizzazione nazionale degli uffici delle dogane che entrerà in vigore il 1° novembre 2025, sono state illustrate le modalità operative che la Direzione intende adottare, e come intende erogare i servizi che lo Stato ci affida.
A fronte delle ripetute richieste presentate dalla Parte Sindacale per affrontare in modo risolutiva le problematiche non più differibili fatte presenti dai lavoratori, le risposte sono state sempre elusive e dilatorie.
Le scriventi organizzazioni ritengono pertanto, nonostante il senso di responsabilità sempre dimostrato, di non poter più accettare uno stato di perenne procrastinazione e di non potersi più accontentare di “non risposte” che rendono sempre più difficile l’attività lavorativa dei colleghi che devono subirle, alla luce peraltro dell’importanza del valico comasco che, con le sue Sezioni Operative, rappresenta uno dei maggiori valichi terrestri del Paese.
Auspichiamo che l’intervento del Prefetto di Como, come anche l’interessamento della parte Politica, possa migliorare i rapporti con la Direzione ADM e risolvere fattivamente le questioni irrisolte.