A Saronno il Consiglio Generale della Cisl dei Laghi

A Saronno il Consiglio Generale della Cisl dei Laghi

Martedì 11 novembre, a Saronno, la Cisl dei Laghi ha tenuto il suo Consiglio Generale, tradizionale momento di confronto per analizzare la situazione politico-sindacale e delineare le prospettive per i mesi futuri. Accanto alla segreteria comasco-varesina del quarto sindacato d’Italia – composta da Daniele Magon, Albino Gentile, Maurizio Cappello e Paola Gilardoni – è intervenuto anche Fabio Nava, segretario generale della Cisl Lombardia.

Al centro della relazione introduttiva, il segretario generale della Cisl dei Laghi Daniele Magon ha toccato i principali temi del momento: lavoro, sicurezza, giovani, sanità, previdenza e coesione sociale.

«La crescita del nostro Paese non può prescindere dal lavoro – ha affermato Magon –. Se non ci fossero i lavoratori dipendenti che pagano le tasse, si farebbe fatica a sostenere le pensioni». Il segretario generale ha quindi ribadito la necessità di garantire occupazione di qualità: «Abbiamo bisogno di buona occupazione: se i redditi medi calano, ci perdiamo tutti. Dobbiamo arginare il proliferare di contratti “gialli” ma creare le condizioni perché tutti possano lavorare in contesti in cui ai doveri corrispondano anche i diritti».

Un passaggio importante ha riguardato la questione giovanile: «Oggi si parla di 400 mila nuovi posti di lavoro, ma oltre 350 mila di questi riguardano over 50. Mentre sotto i 35 anni viviamo la realtà di una nuova generazione che non lavora e, in molti casi, non vuole lavorare e nemmeno studiare. E questo è un problema sociale importante di cui dobbiamo tenere conto».

Magon ha insistito sulla necessità di ricostruire fiducia nel futuro e di investire sull’energia pulita, se si vuole restare un Paese industriale: «Se non facciamo nulla sull’energia, facendo in modo che costi meno, non potremo rimettere il Paese in corsa. Servono fiducia, impegno e responsabilità anche su questo fronte».

Tra i temi centrali anche la riforma del sistema previdenziale e la crisi demografica: «Tra vent’anni ci troveremo in Italia con un terzo di cittadini over 65. È necessario intervenire ora per garantire la sostenibilità del sistema. Dobbiamo rendere obbligatoria la pensione integrativa, legandola ai rinnovi contrattuali, e impedire prelievi eccessivi: la pensione deve essere funzionale a ciò che si è versato».

Ampio spazio è stato dedicato alla sanità: «I bisogni sono enormi e non sempre gestiti al meglio. Servono personale qualificato, stipendi dignitosi e un welfare che consenta a chi lavora negli ospedali di farlo con serenità. Oggi i concorsi vanno spesso deserti e molti rinunciano dopo aver vinto. È un segnale d’allarme». Anche sui medici di famiglia Magon ha sollevato preoccupazioni: «Hanno troppi pazienti e non riescono a essere un vero riferimento come un tempo».

«La sfida a cui siamo chiamati, come sindacato – ha proseguito Magon – è quella di costruire condizioni di vita dignitose e inclusive per tutti». Da qui anche l’accenno all’impegno solidale del sindacato, con il sostegno concreto fornito all’Ucraina attraverso l’invio di un Tir, con la raccolta fondi per Gaza e con la Maratona per la Pace promossa insieme a Regione Lombardia. Ma anche l’impegno per la difesa e l’inclusione sociale delle donne e contro ogni forma di violenza. «La povertà non è solo economica, ma anche culturale: dobbiamo riconoscerla e affrontarla» ha spiegato Magon.

Uno sguardo, infine, alla Legge di Bilancio e alle scelte economiche del Governo: «Quella attuale è una finanziaria con poche risorse, che cerca di accontentare tutti e finisce per non accontentare nessuno. Se si riducono le tasse senza creare occupazione, si riducono i servizi. Il Paese ha bisogno di più entrate, di più lavoro e di più giustizia fiscale».

«Noi restiamo un sindacato concreto, onesto e vero – ha concluso Magon – e continueremo a percorrere la strada più difficile: quella della ricerca di soluzioni, continuando a partecipare ai tavoli di confronto, non alla protesta fine a sé stessa».

A concludere la mattinata di lavori è stato l’intervento di Fabio Nava, segretario generale Cisl Lombardia, che ha richiamato la forza e il ruolo del sindacato in un momento storico complesso.
«Veniamo da una stagione difficile – ha ricordato – iniziata con la pandemia e segnata poi da guerre come quelle in Ucraina e in Medio Oriente. A tutto questo si aggiunge una situazione politica particolarmente delicata. La Cisl prova a scrivere una regola nuova, a proporre un patto tra tutte le forze responsabili che vogliono mettersi attorno a un tavolo per rilanciare il Paese, che ha bisogno di ritrovare la crescita. Una crescita che, una volta raggiunta, deve trovare nelle istituzioni e nelle imprese il coraggio della redistribuzione della ricchezza per far aumentare i salari. Noi crediamo che la partecipazione e la contrattazione siano la vera chiave per far ripartire questo Paese. Da soli non ce la potremo fare, ma se tutti ci crediamo, assieme assolutamente sì».