Cgil, Cisl e Uil chiedono al Comune di Como un tavolo di rete per il contrasto alla povertà
Cgil Como, Cisl dei Laghi e Uil Lario chiedono all’Amministrazione cittadina l’attivazione di un tavolo di rete per il contrasto alla povertà. Lo fanno con una lettera rivolta al sindaco di Como, Alessandro Rapinese, dopo le sue recenti dichiarazioni sulle persone che vivono in condizioni di grave marginalità, e ai consiglieri comunali del Comune di Como. Di seguito il testo della lettera, firmata da: Sandro Estelli (Cgil Como), Paola Gilardoni (Cisl dei Laghi) e Dario Esposito (Uil Lario).
“Gentilissimi, le recenti dichiarazioni stampa oltre a lasciarci sgomenti, tendono a mettere in contrapposizione la sicurezza dei cittadini comaschi con l’assistenza delle persone senza fissa dimora.
È evidente che le situazioni di disagio sociale che viviamo nel nostro territorio, non possono essere affrontate con risposte precipitose, ed è altrettanto bislacco criticare chi si occupa delle necessità primarie delle persone che vivono in condizione di grave marginalità agendo una sterile reprimenda basata su atteggiamenti irresponsabili e falsi pericoli per la cittadinanza.
Appare necessario, quindi, adottare un approccio che coinvolga Amministrazione ed enti del terzo settore per sviluppare interventi coordinati e strutturati in grado di programmare e assicurare una gestione che veda come obiettivo finale l’inclusione sociale delle persone che rientrano nella condizione dei “senza fissa dimora”, come i programmi di housing first.
Si richiedono servizi che rispondano ai bisogni primari delle persone senza dimora, mediante attività di pronta e prima accoglienza svolti in una dimensione di prossimità al disagio, perché garantire la qualità di vita a tutti i cittadini del territorio comasco deve essere, in primis, una prerogativa dell’amministrazione pubblica che deve gestire le situazioni critiche e non le nasconderle alla città.
A tal fine riteniamo sia indispensabile creare un sistema di rete che si avvalga del contributo di esperienza di associazioni, enti del terzo settore, del volontariato, delle fondazioni che promuova protezione sociale e coesione nella comunità.
Stante che le forme di povertà si caratterizzano per molteplici dimensioni (economica, sanitaria, abitativa, educativa, relazionale) e diversi gradi di esclusione sociale (assoluta, relativa e vulnerabilità), è opportuno assumere un orientamento nella promozione delle politiche teso ad affrontare la complessità.
Per tali ragioni le scriventi organizzazioni sindacali, nell’ottica di condivisione e supporto sono a proporre dunque, l’istituzione di un tavolo volto al monitoraggio del complessivo fenomeno della povertà nel territorio, con attenzione alla grave marginalità, per concorrere all’assistenza, alla gestione e all’integrazione delle persone che vivono senza dimora“.