Frontalieri. Istituzioni pubbliche e parti sociali, un’alleanza strategica per l’economia transfrontaliera
“Frontalieri, verso il nuovo accordo fiscale”. È questo il titolo del convegno che questa mattina, 26 marzo, si è svolto a Varese. Alla vigilia, infatti, dell’avvio dell’iter legislativo del disegno di legge di ratifica del nuovo accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera, è partito un lavoro comune tra le Istituzioni e le parti sociali. Un’alleanza indispensabile per affrontare le nuove sfide che i territori di frontiera si troveranno a gestire, tra l’onda lunga della pandemia e gli effetti indiretti delle tensioni internazionali. Comuni di frontiera e le Organizzazioni Sindacali, soggetti firmatari del memorandum d’intesa con il Governo che ha consentito la chiusura di una decennale vertenza, assicurando le condizioni dei frontalieri attuali, contenendo le sperequazioni tra vecchio e nuovo regime e mettendo in sicurezza le risorse per le comunità di frontiera, lanciano ora le proposte per il futuro prossimo sui temi della gestione delle risorse, della mobilità transnazionale e di un rinnovato protagonismo dei territori, in vista delle risorse della nuova programmazione internazionale per il periodo ’21-’27 e delle risorse del PNRR.
È necessario, da un lato, superare l’iniquo sistema di redistribuzione delle risorse derivanti dai ristorni sulla base di una soglia percentuale oramai inattuale, dall’altro lavorare ad una coerente messa a terra dei progetti socio economici territoriali possibili, da domani, grazie al fondo ad hoc istituito nel memorandum dal MEF.
Serve riportare al centro della programmazione territoriale il tema irrisolto della mobilità sul fronte delle reti viarie di confine, del cabotaggio internazionale del trasporto pubblico locale, della mobilità sostenibile lungo i laghi quale modello integrativo della mobilità transfrontaliera.
È necessario costruire una rete di cooperazione delle grandi aree metropolitane di confine italiane e svizzere quali naturali partner nella prossima programmazione interreg in una logica di una progettazione che parta dai territori invertendo la prevalente logica top down degli anni passati.
I lavori e relatori del convegno
Ad aprire il convegno è stata Ivana Perusin, vicesindaca del Comune di Varese e delegata all’Economia transfrontaliera.Tanti i temi affrontati durante la mattina, come ad esempio quello dei ristorni a favore dei Comuni di frontiera, con un intervento del presidente dell’Associazione Comuni Italiani di Frontiera Massimo Mastromarino; l’iter parlamentare di approvazione del nuovo accordo fiscale, a cura del senatore Alessandro Alfieri, relatore disegno di legge sul nuovo accordo fiscale; il ruolo delle Regioni nel nuovo accordo fiscale, a cura del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana; la mobilità transfrontaliera, con Silvia Marchionini, sindaco di Verbania; i progetti di sviluppo economico e sociale nei territori di confine, con l’intervento di Adriano Caldara, vicesindaco di Como ed assessore al bilancio.
La tavola rotonda invece si è concentrata sul nuovo accordo fiscale, con la partecipazione di Francesco Quattrini, delegato per le relazioni esterne del Canton Ticino; Mattia Premazzi, consigliere delegato della Provincia di Varese; Davide Galimberti, sindaco di Varese; Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale frontalieri Cgil. A moderare il dibattito Roberto Rotondo, giornalista Rai Tgr Lombardia.