Nuovo CODICE degli APPALTI

Nuovo CODICE degli APPALTI

 
 

Approvato il Nuovo Codice Appalti, ecco il testo definitivo approvato e in vigore dal 18 aprile
 
 
  

CODICE APPALTI: SBARRA (CISL), ANAC VARI I REGOLAMENTI IN TEMPI BREVI “Con l’approvazione definitiva del testo del nuovo codice degli appalti inizia ora una nuova fase che speriamo possa accelerare quel processo di trasparenza, semplificazione, legalita’, certezza di realizzazione delle opere, nuova concezione del costruire, che abbiamo auspicato da tempo”. Cosi’ Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl sull’approvazione del testo sugli appalti. “Ora abbiamo la fase piu’ delicata come abbiamo piu’ volte sottolineato anche negli incontri avuti nelle commissioni di Camera e Senato, ovvero la gestione transitoria. Questo periodo nel quale il nuovo codice viaggia contemporaneamente con il vecchio regolamento rischia di creare caos alle amministrazioni ed alle imprese. Non vorremmo – aggiunge Sbarra – che questo periodo si trasformasse in uno scatenarsi di contenziosi e tensioni nei quali i primi danneggiati sarebbero i lavoratori dipendenti dalle imprese. Un rischio che non possiamo permetterci ed e’ per questo che auspichiamo che anche i regolamenti attuativi dell’Anac siano realizzati in tempi brevi e con la chiarezza che il tema richiede”. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) –

Codice appalti. Filca Cisl: “Subappalti, soddisfatti dal lavoro delle commissioni”   7 Aprile 2016 – “Mi auguro davvero che l’indicazione di reintrodurre il limite del 30% per il subappalto, fornita dalle commissioni Lavori pubblici del Senato e Ambiente della Camera, metta la parola fine alla tormentata vicenda dell’art.105 del Codice Appalti. Se dopo che il sindacato, l’Anac di Cantone e il Consiglio di Stato, anche le Commissioni chiedono di reintrodurre il limite, il governo non potrà che fare tesoro di queste indicazioni”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl, Franco Turri, commentando le indiscrezioni sul contenuto del parere espresso dalle Commissioni, depositato oggi. “La liberalizzazione del subappalto, prevista dal Codice – ricorda Turri – costituirebbe un danno sia per il sistema delle imprese, che in questo modo va incontro ad una ulteriore frammentazione, che per i lavoratori, condannati alla precarizzazione e sempre più esposti al rischio di infortunio. Adesso attendiamo che il Consiglio dei Ministri approvi la versione finale del documento, con l’importante limite del 30% per i lavori affidati in subappalto. Un limite che, anzi, sarebbe opportuno alzare, e al di sotto del quale ci sarebbe il far west”, ha concluso Turri. Ufficio Stampa Filca-Cisl Nazionale.

CODICE APPALTI, BERNAVA (CISL) E TURRI (FILCA): “DA CANTONE PAROLE IMPORTANTI CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE DEL SUBAPPALTO” – 18 marzo 2016 –  “Le parole di Raffaele Cantone rappresentano esattamente la sintesi della nostra posizione sul subappalto, dopo le contestate modifiche all’articolo 105 del Codice Appalti. Sapere che il sindacato ha un alleato così autorevole è la migliore garanzia per ottenere un dietrofront del governo e la reintroduzione del limite del 30% all’utilizzo del subappalto”. Lo hanno dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, e il segretario generale della Filca-Cisl Franco Turri, commentando il contenuto dell’audizione del presidente dell’Anac presso le Commissioni riunite Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato.  “Cantone ha giustamente rilevato come liberalizzando il subappalto si lascia alla Pubblica amministrazione un potere eccessivo. A nostro avviso – proseguono Bernava e Turri – la norma, se non sarà modificata, provocherà un danno duplice: per il sistema delle imprese, che in questo modo va incontro ad una ulteriore frammentazione, e per i lavoratori, condannati alla precarizzazione e sempre più esposti al rischio di infortunio. Il governo ha giustificato l’eliminazione del limite del 30% con la necessità di adeguare la normativa italiana a quella europea. Ma forse non ricorda che in Francia e Germania, dove il subappalto è libero, aprire una impresa edile è possibile solo con requisiti severi e precisi. L’unico modo per ottenere questo – concludono i due sindacalisti – è l’introduzione, nel nostro sistema, della Patente a punti, uno strumento semplice che proponiamo da anni e che garantirebbe la qualificazione e la selezione delle imprese”.

 

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