POSTE : sindacati dal Prefetto

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Poste Italiane: la situazione in provincia di Como
Pisani: “Poste Italiane continua ad ignorare le nostre legittime richieste”

Ormai da qualche mese, secondo le Organizzazioni Sindacali di categoria, la situazione di Poste Italiane sul territorio della provincia di Como ha raggiunto livelli di forte criticità, soprattutto nel settore del recapito.

La cessione di ulteriori quote azionarie di Poste Italiane è fonte di preoccupazione per i Sindacati del settore, in quanto mette a rischio l’unicità aziendale ed i livelli occupazionali e la perdita del controllo dell’azienda da parte del Governo prefigura uno scenario desolante per i servizi postali, soprattutto per il recapito.

Inoltre, anche la riorganizzazione imposta e messa in atto dai vertici aziendali penalizza la tradizionale attività di Poste Italiane ed è, di fatto, maggiormente orientata al profitto e non alla soddisfazione dei bisogni della comunità.

Per mobilitarsi contro la situazione sempre più critica di Poste Italiane, lo scorso 23 maggio, Cisl SLP (Sindacato dei Lavoratori Poste), Cgil SLC, FAILP Cisal, Confsal Comunicazioni e UGL Comunicazioni hanno indetto uno sciopero generale regionale, a cui hanno partecipato più di tremila lavoratori da tutta la Lombardia.

Le rivendicazioni presentate in quell’occasione, relative sia alle politiche aziendali che alla riorganizzazione interna, sono rimaste totalmente inascoltate, per questo motivo lo scorso 5 luglio, le Organizzazioni Sindacali hanno incontrato i Prefetti delle rispettive province. A Como una delegazione sindacale comprendente anche le rappresentanze regionali Giusy Greco per Slp Cisl Lombardia Cisl e confederali del territorio, con Leonardo Palmisano per la Cisl, è stata ricevuta dal Prefetto di Como Bruno Corda, a cui è sono state esposte le ragioni della mobilitazione e le preoccupazioni circa il futuro dell’Azienda.

A questo proposito, abbiamo chiesto un parere sulla situazione del nostro territorio a Stanislao Pisani, coordinatore territoriale della SLP Cisl dei Laghi.

Quali sono le più importanti ripercussioni che la cessione di quote azionarie e la riorganizzazione stanno avendo sull’attività in provincia di Como?

Ormai l’implementazione della nuova riorganizzazione del settore recapito a Como è giunta al termine. A seguito di ciò si stanno verificando diversi disservizi, non certo per colpa dei lavoratori o dei loro responsabili, ma a causa della disorganizzazione aziendale. Teniamo presente che, in provincia di Como, sia negli uffici postali che per il servizio del recapito, occorrerebbero circa quaranta dipendenti in più e che attualmente si lavora sotto organico e la maggior parte dei contratti a termine non sono stati rinnovati al termine del mese di giugno. Inoltre, il nostro territorio rientra tra le province nelle quali proprio l’improvvida riorganizzazione della corrispondenza a giorni alterni ha determinato un incremento dei carichi di lavoro. Tutte queste misure non sono che una conferma della politica aziendale di privatizzazione, sempre meno orientata verso il servizio all’utente ma verso il profitto come una qualsiasi azienda.

Qual è l’atteggiamento del gruppo Poste Italiane a fronte della mobilitazioni dei lavoratori?

Poste Italiane persevera nell’ignorare le nostre legittime richieste, tese a ridare dignità al lavoro, a confermare l’universalità del servizio oltre a rivendicare trasparenza nelle informazioni in merito alla decisione di cedere la quasi totalità delle azioni del gruppo sul libero mercato. Tutti questi fattori sono stati la causa della mobilitazione a livello territoriale, con la richiesta di incontro ai Prefetti di tutta la Lombardia e anche in altre regioni.

Nel corso dell’incontro con il prefetto Corda, quali sono stati i temi trattati?

In occasione del presidio di martedì scorso, il prefetto Bruno Corda, ci ha ricevuto e ha ascoltato le nostre preoccupazioni riguardo la privatizzazione dell’azienda, l’implementazione del nuovo servizio di recapito, la carenza di risorse negli uffici e il futuro di Poste Italiane. Da parte sua, il Prefetto si è fatto carico delle nostre segnalazioni, rassicurandoci riguardo un suo intervento istituzionale, facendosi portavoce presso il proprio Ministero e quello delle Finanze.

 

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