Riforma BCC: opportunità e speranze per i territori
Venerdì 18 marzo 2016 alle ore 9.30, presso la Sala Conferenze dell’Amministrazione Provinciale di Varese – Piazza Libertà 1 – Varese si sterrà il convegno promosso da FIBA Cisl dei Laghi: “La riforma delle Banche di Credito Cooperativo: opportunità e speranze per i territori” con il seguente PROGRAMMA
Riforma delle BCC: opportunità e speranze per i territori
Riforma delle Banche di Credito Cooperativo al centro del convegno organizzato dalla First Cisl dei Laghi in Villa Recalcati a Varese. Un appuntamento organizzato dal sindacato bancari dei territori di Varese e Como per esplorare le possibili opportunità e speranze in merito a questa riforma.
“La Cisl dei Laghi è correntista di una BCC – ha esordito Gerardo Larghi, segretario generale della UST di Varese e Como – La speranza è quindi che ci sia futuro per il credito cooperativo, nei cui principi crediamo fortemente. Riteniamo le BCC un mattone su cui costruire un percorso attraverso il quale rilanciare il rapporto tra le banche, il territorio, le aziende e le famiglie. In questo senso abbiamo sviluppato un progetto sul welfare che riguarda gli anziani non autosufficienti. Un progetto che abbiamo lanciato con la collaborazione della BCC Alzate Brianza e che serve a fornire badanti formate ed un’équipe di tutoraggio in famiglia”.
A fare gli onori di casa anche Alberto Broggi, segretario generale della First Cisl dei Laghi: “La riforma delle BCC è tra i temi più caldi dell’agenda di Governo. Una riforma che avrà riflessi importanti sia sulle aziende che sul no profit, oltre che sulle famiglie. Il momento è delicato e c’è l’esigenza di una stabilità. La preoccupazione è che possa snaturarsi il modello di credito cooperativo, avvicinandosi a quello delle banche tradizionali. In più la stima dell’impatto occupazionale è preoccupante. Vanno quindi monitorati sia il livello occupazionale che i rapporti con le famiglie e le imprese. Il nostro monito è che con questa riforma non si debba incappare negli errori commessi nel recente passato. Per quanto riguarda il nostro territorio – prosegue Broggi – troviamo delle BCC molto radicate. Con la possibile aggregazione delle realtà in unico capogruppo che funga da holding c’è il rischio di avere una perdita di sovranità, con i centri direzionali ed i poli di delibera che molto probabilmente verrebbero meno. Un aspetto che se non controllato bene porterebbe al depauperamento dei territori”.
A fare la fotografia della funzione delle BCC durante la crisi è Alessandro Spaggiari, segretario nazionale della First Cisl: “In Italia una persona su cinquanta è socio di una BCC, una su dieci cliente. Nel periodo di crisi le banche hanno chiuso il 10,20% degli sportelli. Al contrario le Banche di Credito Cooperativo ne hanno aperti un 12,51% in più, espletando così una funzione di supplenza dovuta alla diversa mission che le caratterizza”.
A proseguire nel discorso Daniele Giani, vicepresidente di Confcooperative Insubria: “Nell’ultimo triennio, con la crisi al culmine, il capitale sociale delle BCC è cresciuto del 15%, cosa che sottolinea la necessità di una capitalizzazione. Allo stesso tempo sono aumentati gli investimenti, il fatturato ed il numero di addetti. Gli utili in molti casi sono stati azzerati proprio per aumentare investimenti ed occupazione”.
Ad intervenire nella discussione, oltre al vicepresidente della Provincia di Varese Giorgio Ginelli, alla professoressa dell’Università Bicocca Anna de Toni ed al Presidente della BCC dell’Alta Brianza Giovanni Pontiggia anche l’Onorevole Angelo Senaldi, componente della Xa Commissione attività produttive: “Questa riforma emerge alla fine di un percorso parlamentare di condivisione della nuova normativa delle BCC. Che escono rafforzate, pur senza perdere il contatto col territorio. Non si correrà il rischio di farle diventare banche d’affari: manterranno l’attaccamento al territorio