CGIL COMO, CISL DEI LAGHI E UIL LARIO E LA SFIDA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

CGIL COMO, CISL DEI LAGHI E UIL LARIO E LA SFIDA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

CGIL COMO, CISL DEI LAGHI E UIL LARIO E LA SFIDA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

Alimentare la cultura della sicurezza sul lavoro. Parte da questi presupposti la sfida lanciata da Cgil Como, Cisl dei Laghi e Uil del Lario con la proposta allo Spazio Gloria di Como dello spettacolo “Sei Sicuro?”, realizzato da Fanfulon, Laboratorio Ricerca Teatrale.

Un tema più che mai attuale in un momento storico in cui i numeri non accennano a diminuire. Il 2021 si profila infatti tristemente come un anno drammatico sul fronte delle denunce di infortunio sul lavoro in Lombardia. Indicativo il mese di settembre 2021 (ultimo disponibile) che, con 8107 denunce nella nostra regione, ha di gran lunga superato le 6976 dello stesso periodo del 2020, con una crescita del 16,21%.  Si tenga conto che nel 2019, anno senza la pandemia e di piena attività produttiva, manifatturiera, di servizi e della scuola in presenza il dato di settembre era fermo a 8.644 denunce.  Il 2021 va così numericamente a sovrapporsi a un già terribile 2020. Mantenendo come riferimento il periodo gennaio-settembre, nel 2020 le denunce di infortunio per gestione e modalità di accadimento in Lombardia erano state 73.452, mentre nello stesso periodo del 2021 sono state 72.234. A pagare il prezzo più alto sono state l’industria, con 19.446 denunce, contro le 15.361 del medesimo arco temporale del 2020, e l’artigianato (con 5.350 denunce nel 2021 contro le 4.492 del 2020). In aumento anche gli infortuni connessi alla ripresa scolastica in presenza e alle attività annoverate dall’Inail “Per conto dello Stato”, passati da 4.976 denunce nel 2020 a 7.355 nel 2021, sempre nel periodo in questione. Le province che, nel 2021, hanno già superato il dato degli infortuni del 2020 sono 5: tra queste c’è anche Como (3.646 nel periodo gennaio-settembre 2021, contro 3.445 il medesimo periodo del 2020), con Lecco Milano, Monza-Brianza e Varese.

In riferimento ai dati con esito mortale, tenendo conto di un 2020 colpito duramente dal COVID-19, che ha fatto alzare il dato generale, il 2021 rimane ancora inferiore per il periodo gennaio-settembre, con 125 casi mortali contro i 204 del 2020. Due sono le province, Como e Pavia, che nel 2021 hanno superato il dato del periodo gennaio-settembre 2020 passando rispettivamente da 5 a 7 e da 8 a 9.

«Abbiamo scelto un approccio innovativo – spiega Marco Contessa, componente della segreteria della Cisl dei Laghi con delega alla Sicurezza – perché crediamo che il tema della sicurezza vada affrontato non partendo dalle normative vigenti, ma da un’attenzione quotidiana al rischio e dall’assunzione di responsabilità individuali, dalla consapevolezza del ruolo di ogni lavoratore, che può cambiare la realtà in base a come vi si approccia. Non possono bastare regole e regolamenti aziendali se in ogni lavoratore non sviluppa dentro di sé questa consapevolezza, se non cerca, in prima persona, di essere di esempio. Alimentare una cultura della sicurezza vuol dire, secondo noi, farla entrare nel mondo della scuola come materia di studio, per cui, come Cgil, Cisl e Uil, potremmo mettere a disposizione le nostre competenze. E ancora: per ridurre i rischi è essenziale che organizzazioni sindacali e parti datoriali condividano protocolli e progetti mirati sul tema. Dobbiamo agire tutti insieme affinché il lavoro resti un diritto che garantisca la vita».

«Il problema degli infortuni sul lavoro – commenta Umberto Colombo, segretario generale Cgil Como – colpisce anche la provincia di Como. Infatti, nei primi nove mesi dell’anno i numeri degli infortuni, compresi quelli mortali, sono in aumento, collocando il nostro territorio fra i peggiori in Lombardia. Anche il sindacato deve fare un salto di qualità nell’impegno per la prevenzione e per la sicurezza: oltre ad aderire alla mobilitazione nazionale “Basta morti sul lavoro”, dobbiamo incrementare, sul territorio e in ogni categoria, i nostri interventi a tutela della salute di chi lavora. Ieri abbiamo dato inizio, anche con metodologia innovativa, a una campagna di mobilitazione unitaria sui temi della sicurezza. Come sindacati, nelle prossime settimane chiederemo incontri a tutte le associazioni datoriali, all’Inail, all’Ats, all’ispettorato sul lavoro, all’Inps, alla Provincia di Como, alla Camera di Commercio e al Provveditorato. Per vincere la battaglia contro gli infortuni sul lavoro dobbiamo, tutti insieme, sindacato imprese e istituzioni, applicare le leggi e rispettare in maniera sostanziale le norme vigente. In particolare, occorrerà farlo nei settori con la maggiore incidenza degli infortuni, facendo particolare attenzione anche alle situazioni in cui si verificano appalti e subappalti poco chiari».

«Gli infortuni sui luoghi di lavoro sono un’emergenza nazionale, – spiega Salvatore Monteduro, segretario Generale UIL Lario – un dramma per tante famiglie che non vedono rientrare i propri cari, mediamente 3 lavoratori al giorno, ma altrettanti subiscono conseguenze gravi che incidono sulla loro qualità di vita. Un’emergenza che deve essere una battaglia di tutti per raggiungere Zero Morti sul Lavoro. Bisogna intervenire subito per sensibilizzare lavoratori, datori di lavoro, RLS ad una maggiore attenzione in materia di sicurezza. La formazione sul campo è indispensabile per prevenire e diffondere una cultura della sicurezza, e non deve essere trascurata l’attività di vigilanza e controllo che deve essere incrementata e meglio coordinata tra i soggetti preposti (INL, ATS, INAIL, Enti partiteci). Agire tutti insieme per interrompere questa sofferenza e dolore».

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