FUTURO AL LAVORO

FUTURO AL LAVORO

 

FUTURO AL LAVORO – Il 9 febbraio a Roma la manifestazione nazionale Cgil, Cisl, Uil

Grande manifestazione nazionale di Cgil, Cisl, Uil il 9 febbraio a Roma Piazza San Giovanni in Laterano si è svolta  … LEGGI TUTTO

Imponente manifestazione a Roma di Cgil Cisl Uil. Furlan: “Ora il Governo esca dalla realtà virtuale e si confronti con il sindacato”


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               LETTERA agli ISCRITTI      

 MANIFESTO


Manifestazione del 9 febbraio spostata a piazza San Giovanni

“La decisione dello spostamento è stata presa per la necessità di trovare una piazza più capiente vista la grande adesione prevista”. Concentramento alle 9 in piazza della Repubblica”

 ITALIA IN RECESSIONE

Allarme Pil, Conte: sarà un bellissimo… Una realtà, quella disegnata dall’esecutivo, dunque, lontana dallo scenario tratteggiato dai dati sia dell’Istat che di Confindustria. “Anche noi siamo preoccupati che dopo circa due anni siamo tornati ai segni meno: meno produzione industriale, meno ricchezza, meno Pil. E’ ovvio che ci stiamo incamminando verso un percorso che in realtà riporta indietro l’economia. Non credo proprio che con questi dati avremo un anno bellissimo o un miracolo economico”, ribadisce facendo propri i numeri con cui il Ref, il centro ricerche, ha cercato di proiettare le tendenze future: “Con il Pil a crescita zero, anche l’aumento dell’occupazione sarà ugualmente zero”.

Bisogna quindi “cambiare decisamente passo”, invoca Furlan. E questo significa: “Fare chiarezza, concentrarsi innanzitutto sugli investimenti infrastrutturali, sbloccando i tanti miliardi già stanziati pronti per essere spesi, tutti i cantieri delle grandi opere bloccati senza alcun motivo” ammonisce, ancora prima di elencare la Tav, la Gronda, la Pedemontana veneta e quella lombarda, le grandi arterie del Centro Sud, per collegare il Nord al Sud e l’Italia all’Europa. “Si potrebbero così  sbloccare subito 400mila posti di lavoro”, stima ancora Furlan consapevole però del fatto che “nel governo ci sono idee diverse”. Ma una su tutti, richiama concludendo: “Non si puo’ solidalizzare con gli operai che lavorano alla Tav e nello stesso tempo rimettere in discussione l’analisi costi benefici dell’opera”.

Non è nostro compito far cadere i governi ma porteremo in piazza, a San Giovanni a Roma, più di 100mila persone perché la linea economica non eè assolutamente adeguata a far fronte alla situazione, aggravatasi dopo gli ultimi dati sulla recessione. E stavolta il Governo non potrà fare le orecchie da mercante”, ha detto ancora Furlan, anticipando il messaggio che arriverà al governo sabato prossimo, 9 febbraio, dalla manifestazione proclamata unitariamente da Cgil,Cisl e Uil. Il governo dovrà dunque, ha aggiunto ancora Furlan, ascoltare la piazza, “che sarà piena di lavoratrici, lavoratori, pensionati e pensionate ma sopratutto di giovani”, che invieranno un messaggio preciso. “La legge di bilancio fa scelte economiche discutibili, tutto il contrario di quello di cui il Paese ha bisogno, investimenti pubblici in infrastrutture, innovazione, ricerca, impresa 4.0, formazione, scuola”, elenca ricordando come proprio su quel documento unitario che Cgil, Cisl e Uil avevano presentato prima del via libera alla manovra l’esecutivo non “abbia mai voluto far partire il confronto”.

“Bisogna cambiare queste scelte ed aprire un confronto serio sulle vere priorità del paese”, chiede Furlan forte anche di una ritrovata unità sindacale. Un fronte comune con Cgil e Uil , tutto da rafforzare ancora, ma che segna comunque un avvio importante. “L’unità si costruisce dal basso, stando in mezzo alla nostra gente, ai nostri dodici milioni di iscritti, spiegando soprattutto ai giovani l’importanza di salvaguardare e rilanciare il ruolo del sindacato nel nostro paese”, ha detto ancora allargando lo sguardo anche a Confindustria e ad un nuovo possibile accordo, con cui cercare di instradare una nuova politica economica. “Abbiamo dato da subito la disponibilità al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a creare forti alleanze per il lavoro e per far crescere il paese. Dopo il patto della fabbrica si tratta ora di allargare la visuale su tutti i temi connessi allo sviluppo dell’occupazione in uno spirito europeo. Le parti sociali devono esercitare il loro ruolo in autonomia, ricercando una visione comune del futuro del paese, che purtroppo in questo momento questo governo non ha espresso”, conclude il numero uno della Cisl.

    

  MANOVRA FINANZIARIAle decisioni del Governo e le

Le PRIORITA’ di Cgil, Cisl e Uil

 

attivo300

ATTIVI DEI DELEGATI DI COMO E VARESE

 

                                                      IMMAGINI

 

Gli Esecutivi unitari nazionali confederali riuniti lo scorso 22 Ottobre hanno discusso e valutato il DEF e la Legge di Stabilità presentata dal Governo, nonché le proposte di CGIL CISL UIL per la crescita e lo sviluppo del Paese. In proposito, saranno definite, almeno tre assemblee di luogo di lavoro territoriale, da parte di ciascuna Federazione di Categoria Nazionale, unitariamente, e con particolare attenzione ad una equilibrata distribuzione geografica. Le assemblee si svolgeranno entro il 30 novembre p.v. Entro la stessa data, saranno inoltre convocati Attivi unitari territoriali provinciali.

In ogni assemblea o attivo sarà presente un dirigente nazionale confederale o di categoria

nazionale.


 

 

Pensioni. Ganga: “Quota 100 può essere nuova opportunità. Ma il 9 febbraio sindacati in piazza per riforma del sistema”  “Quota 100, con cui si chiede un minimo di 62 anni di età e 38 anni di contributi può essere un’opportunità per molte lavoratrici e lavoratori, ma il sistema previdenziale dovrà continuare ad essere riformato. Ed è anche per questo che scenderemo in piazza il 9 febbraio con la grande manifestazione nazionale di Cgil, Cisl, Uil”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga in merito al testo ufficiale del decreto legge che introduce la quota 100. “La Cisl auspica che molti lavoratori possano avere la possibilità di andare in pensione con le nuove regole e che da questo scaturisca, almeno in parte, un ricambio generazionale del personale nelle imprese e nel comparto pubblico. Il decreto “quota 100” apre spazi di flessibilità nell’acceso alla pensione rispetto alla Legge Fornero ma non per la platea che avremmo auspicato dal momento che, come abbiamo ribadito più volte, tante donne e tanti lavoratori discontinui non riusciranno ad accedere a “Quota 100” perché 38 anni di contributi sono tanti e mancano meccanismi compensativi per queste situazioni, come ad esempio abbiamo ottenuto per le donne con figli nel caso dell’Ape sociale appena prorogata. E’ importante adesso verificare il cosiddetto “tiraggio” del decreto, ossia l’effettivo utilizzo da parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Rispetto alla pubblica amministrazione, il nostro giudizio è di insoddisfazione, perchè purtroppo, ancora una volta i pubblici dipendenti sono discriminati rispetto al settore privato per effetto delle “finestre” lunghe di sei mesi e avranno la prima decorrenza utile per andare in pensione con quota 100 solo il 1 agosto a condizione che presentino la domanda di dimissioni entro il 31 gennaio, cioè entro 2 giorni, altrimenti la decorrenza sarà ulteriormente differita. Inoltre, la procedura per l’anticipo del trattamento di fine servizio tramite il prestito bancario è molto complicata e deve essere semplificata al massimo e invece saranno necessari sia un accordo quadro tra Ministeri, Abi e Inps, sia un DPCM che deve stabilire le modalità di attuazione delle norme. Inoltre, molto complessa è anche l’agevolazione fiscale che consentirebbe di compensare gli oneri del prestito che ricadono sul lavoratore. E’, quindi, opportuno che i lavoratori e le lavoratrici si rivolgano al Patronato per le consulenze del caso e per poter valutare con oculatezza la scelta da compiere. Noi come Sindacato continuiamo a ribadire la disponibilità per dare il nostro contributo a migliorare il testo nel corso dell’iter parlamentare di conversione”

Lavoro. Sbarra: “Pronti al patto sociale proposto da Boccia per la crescita e scongiurare la recessione” 28 gennaio 2019.  “E’ una apertura importante che apprezziamo molto quella del Presidente di Confindustria Boccia, anche perché viene incontro ad una richiesta che la Cisl avanza da tanto tempo”.  E’ quanto sottolinea il Segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, sulla proposta di un “patto” sociale tra imprese e sindacati. “Occorre mandare avanti il processo di attuazione del Patto per la Fabbrica, così come abbiamo fatto qualche settimana fa con l’intesa su Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro– aggiunge Sbarra. Il tema del lavoro va messo al centro di un grande Patto sociale per la crescita economica del Paese in modo da scongiurare i rischi di una nuova fase di recessione. Parliamo di una intesa che aumenti quantità e qualità dell’occupazione, che contrasti la precarietà, che rivendichi modifiche al decreto dignità, dia certezze alle persone con un sistema efficiente di politiche attive ed un diffuso e strutturale impianto degli ammortizzatori sociali, che rilanci e migliori le condizioni di vita nei luoghi di lavoro. Bisogna porsi l’obiettivo comune di una più alta competitività di sistema per imprese che oggi si misurano sullo scacchiere di un mercato globale. Il rallentamento del ciclo economico, le perdite di produzione industriale e di export, il calo dell’occupazione sono segnali preoccupanti che possono preludere ad una nuova fase di recessione della nostra economia. Il mondo del lavoro e delle imprese hanno oggi l’occasione e l’opportunità di unirsi in un fronte riformatore che convinca il Governo a sbloccare le risorse e gli strumenti necessari per far ripartire il ciclo economico. Ma bisgna partire dal presupposto che il lavoro di qualità va prima di tutto creato attraverso investimenti pubblici che stimolino le attività produttive, specialmente nelle aree deboli del Paese. Quello che abbiamo visto nella manovra non va in questa direzione e non ci piace. Manca una visione sulle infrastrutture, sulla riduzione delle tasse, sulla politica industriale, sulla necessaria crescita del Mezzogiorno. Si smantellano le dotazioni economiche e le leve del Piano Industria 4.0, si mortificano innovazione, ricerca, scuola e formazione, reti delle competenze e network attivi di inclusione nel mercato del lavoro. Per questo, insieme a Cgil e Uil, scenderemo in piazza il 9 febbraio. La proposta unitaria del sindacato è un’opportunità formidabile per far ripartire l’interlocuzione con il Governo. Un confronto che non c’è mai stato. E’ tempo di dare una scossa alla politica economica di questo Governo e di indirizzare competenze ed energie sociali ed istituzionali anche sul tema della Partecipazione e della democrazia economica, a partire da un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni strategiche d’impresa”.

Decretone assegnato alla Commissione Lavoro del Senato Il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e pensioni (il cosiddetto decretone) è stato assegnato alla Commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato. Il provvedimento, dopo aver ricevuto la firma del Presidente Mattarella, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e da martedì è entrato in vigore. Al via dunque i due provvedimenti bandiera del governo gialloverde. Per il reddito di cittadinanza, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, è corsa contro il tempo per erogarlo da aprile. Arrivano 10 mila navigator, tra Anpal e centri per l’impiego, per aiutare le persone in difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Il sussidio, una sorta di reddito minimo garantito, è potenzialmente ”per sempre” (ma rinnovabile di 18 mesi in 18 mesi con una pausa di 1 mese) anche se secondo il suo ideatore Pasquale Tridico, entro due cicli, quindi la massimo 3 anni, si riuscirà a trovare lavoro. Intanto entro febbraio l’Inps dovrà preparare i moduli per richiederlo. Il nuovo beneficio si divide tra integrazione al reddito e contributo per la casa. Va da minimo 40 euro a massimo di 780 euro al mese per un single (500 euro più 280 per l’affitto), che arrivano a 1.330 euro per una famiglia con tre o più figli. La pensione di cittadinanza va ai nuclei composti da tutti over 67. In questo caso l’assegno è di massimo 630 euro per un anziano solo cui si aggiungono 150 euro per l’affitto.E da ieri è dunque anche possibile presentare la domanda per accedere all’anticipo della pensione con la cosiddetta Quota 100, misura da sempre caldeggiata dalla Lega. L’Inps fa sapere che le domande si possono presentare o telematicamente, se si ha il pin dell’Istituto, o attraverso il call center o tramite i patronati. Il decreto disciplina l’accesso al trattamento di pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi.

 


 

I NUMERI DELLA MANOVRA Cosa prevede la bozza della manovra del Governo Giallo-verde? Qualche numero per comprendere le priorità dell’Esecutivo:

  • 9 miliardi sono destinati al Fondo per il reddito di cittadinanza,che comprende anche il Rei, ossia il reddito d’inclusione, che contempla un beneficio economico e, similmente al reddito di cittadinanza, un piano di inclusione lavorativa e sociale;
  • riduzione del Fondo per la Povertà di 2.198 milioni di euro per l’anno 2019, in 2.158 milioni di euro per l’anno 2020 e in 2.130 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021;
  • 6,7 miliardi per modificare la legge Fornero nel 2019 e nel 2020 destinati al “Fondo per la revisione del sistema pensionistico “con una dotazione pari a 6.700 milioni di euro per l’anno 2019 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2020”;
  • 100 milioni al Fondo per la famiglia a partire dal 2019;
  • 131 milioni per l’anno 2019, 292 milioni per il 2020 e 384 milioni a partire dal 2021 per rifinanziare il Fondo per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione;
  • 20 milioni nel 2019 e 50 milioni annui a partire dal 2020 per alimentare il Fondo per il finanziamento ordinario delle università, per l’assunzione di ricercatori;
  • proroga della riduzione del canone Rai a 90 euro prevista per il 2018 e ampliamento dei soggetti esonerati, che dal 2020 saranno tutti gli ultra settantacinquenni con reddito annuale fino a 8000 euro;
  • dal 2019 tasse più elevate su fumo e tabacchi.

Un ‘no’ senza incertezze. La Commissione Ue respinge la previsione programmatica di bilancio e chiede un nuovo documento entro tre settimane. Secondo la Commissione, il documento presentato dal governo italiano non è in linea con la raccomandazione indirizzata all’Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018. Il nostro Paese viola platealmente gli impegni di risanamento delle sue finanze. A cominciare dalla previsione di un rapporto deficit/pil al 2,4%, ben oltre l’1,6% ‘raccomandato’ da Bruxelles.

Nel parere firmato dal vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, tutte le motivazioni della bocciatura.

PENSIONI ANTICIPATE L’introduzione della possibilita’ di pensionamento anticipato, scrive la Commissione, “e’ un passo indietro rispetto a precedenti riforme pensionistiche a supporto della sostenibilita’ a lungo termine del consistente debito pubblico italiano”.

CONDONO E EVASIONE L’introduzione di un condono fiscale, aggiunge la Commissione, “potrebbe ridurre il gia’ basso livello di adempimento degli obblighi fiscali, premiando implicitamente comportamenti non conformi alle regole e controbilanciando in larga misura l’effetto positivo del rafforzamento della fatturazione elettronica”.

POSSIBILE SHOCK SUL MERCATO DEI TITOLI

“Un elevato debito pubblico in assenza di politiche di bilancio prudenti- si legge nel parere- potrebbe amplificare l’effetto di shock derivanti da perdita di fiducia dei mercati sui rendimenti del debito sovrano, con un impatto negativo proporzionalmente piu’ marcato sia sulla spesa per interessi del paese che sul costo di finanziamento complessivo per l’economia reale”.

FLESSIBILITA’ “L’Italia- ricorda Strasburgo- e’ stata finora il principale beneficiario della flessibilita’ applicata nell’ambito del patto di stabilita’ e crescita (per un importo dell’ordine di 30 miliardi di euro pari all’1,8 % del PIL), in considerazione di una serie di fattori, tra cui condizioni economiche sfavorevoli, sostegno alle riforme strutturali e agli investimenti, ‘eventi inconsueti’ connessi alle minacce alla sicurezza, alla crisi dei rifugiati e ai terremoti”.

BENEFICI FISCALI ALLE IMPRESE “Le disposizioni contenute nel documento programmatico di bilancio 2019 per ridurre l’onere fiscale sulle imprese che assumano o reinvestano i propri utili in beni strumentali- ammonisce ancora la Commissione- sono largamente compensate dall’abrogazione dei regimi fiscali di vantaggio per le imprese e gli utili reinvestiti nell’ambito dell”ACE’”.

RISCHIO CONTAGIO “La scelta del governo di aumentare il disavanzo di bilancio, nonostante la necessita’ di affrontare problematiche legate alla sostenibilita’ delle finanze pubbliche- avverte infine la Commissione- comporta il rischio di ricadute negative per altri Stati membri della zona euro”.

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N E W S


Manifestazione Cgil Cisl Uil del 9 febbraio, Annamaria Furlan agli iscritti

Crescita, l’allarme delle parti sociali

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Pensioni anticipate, ultimissime novità su quota 100: CISL in piazza il … PensioniPerTutti.it-21 gen 2019

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CgilCisl e Uil, il 9 febbraio manifestazione nazionale a Roma Agenpress13 gen 2019

Il 9 febbraio CgilCisl e Uil in piazza a Roma contro il governo del … Il Manifesto-10 gen 2019

CgilCisl e Uil in piazza a Roma il 9 febbraio rassegna.it9 gen 2019

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LA MANOVRA ARRIVA ALLA CAMERA

Roma allo scontro con Bruxelles La Commissione Europea darà la sua opinione mercoledì 21 novembre sul documento di bilancio italiano rivisto e inviato martedì sera. Bruxelles non si sbilancia sulla possibilità di avviare una procedura per deficit eccessivo a carico dell’Italia, in base alla regola del debito. Ma viene ricordata da più parti – anche da premier di paesi ”sovranisti” – la necessità di rispettare le regole. Il governo gialloverde – nella sua risposta definita da ambienti della Lega ”di attacco e no di difesa” – non arretra sui pilastri fondamentali della manovra come deficit e crescita; ma offre clausole salva deficit rafforzate e un piano di dismissione da 18 miliardi per evitare la procedura di infrazione per debito. Il governo rilancia dunque il progetto espansivo con il quale è convinto che il pil crescerà dell’1,5% nel 2019. Il governo rivendica la conferma dell’impianto della manovra anche per quanto riguarda le misure chiave, con l’accelerazione sul fronte della riforma delle pensioni: quota 100 infatti potrebbe partire da subito. Confermati anche i controlli trimestrali sulla spesa e la destinazione dello 0,2% degli investimenti idrogeologici. A sostenere la propria tesi anche un piano di riforme ampio che va dagli investimenti per le infrastrutture, al codice per gli appalti, dalla lotta al dissesto idrogeologico alle misure per la sburocratizzazione. Previsto un piano di dismissioni, anche immobiliari, che vale l’1% del Pil, ovvero 18 miliardi. Di Maio ha tenuto a precisare che il piano non riguarderà i ”gioielli di famiglia”. A Bruxelles il vicepremier M5S manda un segnale: ”Per quanto riguarda eventuali clausole di salvaguardia il nostro obiettivo è il 2,4% di deficit perché crediamo nella crescita all’1,5%. Non abbiamo aggiunto niente a quello che già leggete nella manovra di bilancio perché non ci sono novità legislative ma c’è l’impegno a mantenere quelli che sono i saldi indicati, quindi non facciamo i furbi sul deficit”. Un messaggio anche dall’altro vicepremier Salvini: ”Stiamo lavorando a una manovra che prevede piu’ posti di lavoro, piu’ pensioni e meno tasse non per tutti ma per molti italiani. Se va bene all’Europa siamo contenti, senno’ tiriamo dritti lo stesso”. Dure critiche dalle opposizioni. E per il Presidente del Parlamento Europeo Tajani (Forza Italia) la versione rivista del documento programmatico di bilancio ”è una scelta sbagliata che non fa il bene dell’Italia e degli italiani. Il problema non e’ quello che dice Bruxelles, ma quello che dicono i mercati e tutti gli investitori”.

  • Testo della lettera del Ministro Tria alla U.E
  • La lettera di Tria alla U.E
  • Roma sfida Bruxelles
  • Tria e le previsioni UE
  • Tria e il tasso di crescita non negoziabile
  • Italia verso infrazione per debito
  • Previsioni Ue: “Deficit/pil 2019 al 2,9% e nel 2020 sarà oltre il tetto del 3. Italia ancora ultima per crescita”

  • Nota del Mef, Tria: da Ue analisi parziale e non attenta Il ministro dell’Economia commenta le previsioni della Commissione europea e si dice “dispiaciuto”  della “défaillance tecnica della Commissione”

  • Ue: “Deficit italiano al 2,9%”, ma Tria: “Analisi non attenta” | E Conte: “Nostre previsioni fondate e sostenibili” – Bruxelles cita “il significativo incremento della spesa pubblica” con lʼintroduzione del reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. Il ministro: “Defaillance tecnica dellʼUe, ma avanti con il dialogo”

  • MOSCOVICI: “Flessibili ma non contro le regole”
  • TRIA: “La manovra non cambierà“
  • DI MAIO: manovra itaiana una ricetta per tutti gli altri paese
  • UE insiste per una correzione sostanziale
  • Tutti i numeri della manovra
  • Scintille sul reddito di cittadinanza 
  • Manovra, la lettera di Mattarella a Conte: ecco il testo  «In data odierna ho autorizzato, ai sensi dell’articolo 87, quarto comma, della Costituzione, la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio per il 2019, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre 2018.Nel procedere a tale adempimento desidero rivolgermi al Governo, nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria. A questo scopo, sulla base di quanto disposto dalla Costituzione agli articoli 81, 97 e 117, delle valutazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio, previsto dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, delle osservazioni e della richiesta avanzate dalla Commissione europea, è mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee»
  • Novità sulla MANOVRA
  • REDDITO DI CITTADINANZA 780 euro solo per pochi: i nuovi requisiti
  • Il sussidio sarà calibrato in base all’Isee, ridotto per chi possiede la prima casa, erogato da aprile previa domanda Inps: le ultime novità del reddito di cittadinanza
  • MANOVRA: Mattarella ha firmato. Niente tagli alle pensioni d’oro
  • ITALIA SEMPRE PIU’ A RISCHIO…
  • NUOVA LETTERA UE AL GOVERNO
  • BOZZA MANOVRA SCONTRO SENZA PRECEDENTI GOVERNO-COMMISSIONE EUROPEA
  • S&P conferma il rating dell’Italia a BBB ma taglia l’outlook a negativo
  • PACE FISCALE, l’integrativa speciale «regala» agli evasori seriali fino a 48mila euro
  • Ecco perchè l’Italia rischia il default
  • Al Tesoro costa caro il rialzo dei tassi dei CTz, interessi raddoppiano a 48,7 mln
  • STANDARD & POOR’S – OGGI ARRIVA IL GIUDIZIO
  • KURZ (Cancelliere austriaco). Il governo cambi la manovra, non …
  • GOVERNO incassa sostegno Trump su manovra.
  • DRAGHI sotto tiro…
  • GOVERNO contro tutti: Mario Draghi nel mirino
  • ATTACCO DELLA LEGA A DRAGHI
  • DRAGHI: ‘Tassi più alti per le famiglie. Spread danneggia le banche’ Francoforte ha lasciato le i tassi invariati, la decisione è in linea con le attese
  • DI MAIO, a preoccupare i mercati è lo storytelling sull’uscita dall’euro
  • Davvero il reddito di cittadinanza andrebbe per il 47% alle regioni del Nord? Lo ha dichiarato il vicepremier Cinquestelle Luigi Di Maio. La nostra verifica, dati Istat alla mano
  • DRAGHI: LO SPREAD STA DANNEGGIANDO LE BANCHE MA HO FIDUCIA IN UN ACCORDO TRA ROMA E BRUXELLES Il presidente della Bce Draghi si dice fiducioso sul raggiungimento di un accordo fra Roma e Bruxelles sulla legge di Bilancio. Ma avverte che l’aumento dello spread sta danneggiando i portafogli delle banche e assicura che la banca centrale non farà alcuna forzatura, seguendo per l’Italia la regola generale che impedisce il finanziamento dei deficit dei singoli Paesi. “È una mia percezione personale per cui prendetela per quello che è – ha detto Draghi in conferenza stampa al termine del direttivo della Bce – resto fiducioso che” un accordo fra l’Italia e la Commissione Ue “sarà trovato”. 
  • Reddito di cittadinanza: riusciranno i Cpi a reggere l’impatto?
  • L’estrema destra tedesca prende le distanze da Salvini: “Manovra folle, a spese della Germania” Alice Weidel (AfD) punta il dito contro il vicepremier, alleato nel fronte sovranista: “Di fronte ai piani italiani, gli esperti finanziari hanno i capelli dritti”
  • SALVINI: con tagli Ue il governo voterà no al Bilancio europeo
  • CONTE: “Lo spread alto è un problema”. Di Maio: “Andremo avanti”
  • MARTINA (Pd) lancia l’allarme: ‘Governo rischia di fare grandissimi danni agli italiani’
  • Spread, Tria: livello che non possiamo mantenere, rischi per le banche.  Un livello dello spread a 320? Non è la febbre «a 40 ma neanche a 37. È un livello che non possiamo mantenere molto a lungo, non tanto per l’impatto sugli interessi sul debito che è molto lento, ci vogliono quasi sette anni perché si trasmetta su tutto lo stock, ma uno spread alto pone un problema per il sistema bancario, per la parte più debole». E ancora: «Non ci sono motivi» che giustifichino questi livelli di spread: «I fondamentali dell’Italia sono solidi». Il problema «è l’incertezza politica». 24.10.2018
  • TRIA: «Spread a 320 insostenibile a lungo, piani B alla manovra non ce ne sono» Ha parlato della manovra il ministro dell’economia Giovanni Tria. «Per ora non ci sono dei motivi – dice – perché pensiamo che la manovra sia corretta. È corretta perché il contesto economico è cambiato da giugno ad oggi. Credo che un Governo si debba muovere seriamente nel contesto in cui opera: mi fa pensare che dobbiamo avere questo tipo di manovra espansiva. Credo anche che la Commissione Europea debba spiegare perché boccia una manovra». 24.10.18 ore 20
  • SALVINI a RTL: “Ecco come ci muoveremo adesso” Anche se le speranze erano poche la bocciatura del nostro Documento programmatico di bilancio da parte della Commissione europea è arrivata come una doccia fredda. “E’ con molto dispiacere che sono qui davanti a voi. Oggi, per la prima volta, la Commissione è costretta a richiedere a un Paese dell’Eurozona di rivedere il suo documento programmatico di bilancio” ha detto il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa a Strasburgo, dando un massimo di tre settimane al nostro Paese “per presentare un documento programmatico di bilancio rivisto per il 2019”. Andiamo a vedere quali sono i motivi per cui il testo è stato respinto. 24.10.18
  • SALVINI: da Ue attacco ad economia italiana “Noi siamo qua per migliorare la vita degli italiani, mi sembra un attacco pregiudiziale, la contestazione principale è che non bisogna toccare la legge Fornero che è nel programma del 90% dei partiti tranne che del Pd: è un attacco all’ economia italiana perchè qualcuno vuole comprare le nostre aziende sottocosto”. Lo ha detto a Rtl il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando la bocciatura della manovra a Bruxelles. “Se insistono a tirare schiaffoni a caso mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani”, ha sottolineato Salvini. “Tutte le manovre passate negli anni scorsi a Bruxelles – ha aggiunto – hanno fatto crescere il debito di 300 miliardi di euro”. 24.10.18
  • Le prossime tappe: senza correzioni procedura d’infrazione e rischio stop a rete di sicurezza della Bce – Se il governo non ridurrà il deficit, a novembre partirà l’iter che può sfociare in sanzioni fino a 9 miliardi. Altomonte (Bocconi): “In quel caso non potremmo chiedere l’attivazione dei meccanismi di sostegno del Fondo salva Stati”. Se nel frattempo le agenzie di rating tagliassero il merito di credito sotto il livello investment grade, l’Eurotower non potrebbe continuare a riacquistare i nostri titoli. 24.10.18
  • TRIA: «Non vogliamo scassare tutto». Il piano di riserva per limare il deficit- Il ministro dell’Economia cerca di spingere i colleghi di governo verso una maggiore prudenza. Ecco cosa accadrebbe ai nostri titoli se Moody’s e S&P tagliassero ulteriormente il rating.
  • ULTIMATUM U.E 
  • MATTARELLA: nessuno può sottrarsi a bilanci in equilibrio “Collaborazione tra istituzioni è sostanza della vita della Repubblica”, dice il capo dello Stato. Poi: “L’integrazione dei migranti è motore e garanzia di sicurezza” – 23 ottobre 2018 “I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”, ha proseguito Sergio Mattarella. “Questa responsabilità – è il monito del Capo dello Stato – accomuna chiunque svolga funzioni rappresentative, qualunque sia la sua militanza politica, perché si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile”.
  • CONTE: “Il 2,4 al momento non si tocca 23/10/2018 19:28 “Il 2,4 al momento non si tocca, certo”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Mosca, incontrando i giornalisti, dopo la bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Europea. “Visto l’approccio dialogante mio e del governo, non avrò difficoltà a parlare con i singoli leader per offrire le più ampie spiegazioni sull’indirizzo specifico di politica economica che facciamo con questa manovra” ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Io non ho avuto ancora possibilità di leggere” il parere della Commissione Ue, ha spiegato, “però posso anticipare che si tratta di un parere critico che era nell’aria. Abbiamo deciso di elaborare una manovra che dismette una prospettiva di austerity e che abbraccia quella della crescita. Una manovra quindi su cui immagino ci saranno le valutazioni critiche, le valuteremo nel merito”. “Ci riserviamo già nei prossimi giorni di elaborare repliche sul punto – ha aggiunto Conte – ci confronteremo con i dati, con le stime di crescita, nel merito delle singole riforme e ci presenteremo tra 3 settimane per proseguire questo dialogo costruttivo, franco e sereno che intendiamo perseguire.
  • DI MAIO: “Siamo sulla strada giusta, non ci fermeremo” – Il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato la bocciatura della Manovra finanziaria da parte della commissione Ue. “Siamo l’ultimo argine per la salvaguardia dei diritti sociali degli italiani – ha scritto su Facebook -. E per questo non vi deluderemo”. “Sappiamo – prosegue – che, se dovessimo arrenderci, farebbero velocemente ritorno gli esperti pro banche e pro austerity. Sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. E non ci fermeremo”. 23 OTTOBRE 201816:52
  • SALVINI, bocciatura Ue? Non cambia nulla 23 ottobre 2018,15:46 – La Ue ha bocciato la manovra economica italiana, “ma non cambia nulla. I signori della speculazione si rassegnino. Indietro non si torna”. E’ il commento di Matteo Salvini dopo aver appreso, che Bruxelles da’ tre settimane al governo per modificare il documento e proporne uno nuovo. “Fanno semplicemente irritare di più gli italiani – dice il vice premier e ministro dell’Interno – e poi ci si chiede come mai la popolarita’ della Ue e’ al minimo in Italia e in Europa”. 
  • TAJANI: “Manovra va cambiata, no alle dichiarazioni di guerra” Bisogna invertire la rotta “per avere più crescita, meno pressione fiscale, più aiuti alle imprese e più aiuti per realizzare infrastrutture”
  • 23 ottobre 201815:55
  • Bruxelles respinge la manovra italiana: non era mai successo. «Non avevamo alternative»
  • Il collegio dei commissari ha deciso di rigettare il documento programmatico di bilancio dell’Italia e di chiedere al governo di presentarne una nuova versione il più presto possibile, al più tardi entro tre settimane. Lo si apprende da fonti europee, dopo la decisione assunta nella riunione odierna della Commissione a Strasburgo. “Chiediamo di sottomettere di nuovo il documento programmatico di bilancio. E’ la prima volta che lo facciamo. E’ una mossa senza precedenti”, ha detto una fonte. Una conferenza stampa del vice-presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, per annunciare la decisione è prevista alle 15,30.  AGI 23.10.2018
  • Manovra, che succede se Ue la boccia23/10/2018  AGI – La manovra con cambia, almeno per ora. E’ in sintesi questa la risposta dell’Italia all Unione europea. Nonostante ci sia tutta la volontà di sedersi a un tavolo per un confronto, anche a oltranza, come ha spiegato il premier Conte “se io oggi di fronte alla lettera dei commissari europei dicessi ‘sì abbiamo sbagliato’, vorrebbe dire che la manovra è azzardata e imprudente. Non è così”, “è ben articolata”. A questo punto la palla passa di nuovo alla Commissione europea, braccio esecutivo dell’Ue che controlla e approva i bilanci delle zone dell’euro, che oggi discuterà e deciderà le prossime fasi della procedura per la valutazione della manovra italiana. Il martedì infatti è il giorno in cui l’esecutivo dell’Ue tiene la sua riunione settimanale. La bocciatura da parte del Collegio dei commissari di Strasburgo sembra praticamente scontata. Nell’ordine del giorno si legge che oggi a Strasburgo si discuterà dell’opinione “nel quadro dell’articolo 7 del regolamento Ue 473 del 2013, che stabilisce le disposizioni comuni per il seguito e la valutazione dei progetti di bilancio e per la correzione dei deficit eccessivi negli Stati membri della zona euro”. Il regolamento citato al punto 11 dell’ordine del giorno è quello che prevede la possibilità per la Commissione di chiedere a un Paese membro un nuovo Documento programmatico di bilancio entro due settimane dalla trasmissione del medesimo all’esecutivo europeo, nel caso in cui questo preveda una “inosservanza particolarmente grave” degli obblighi previsti ai sensi del patto di stabilità. Ciò che potrebbe fare oggi. Nella lettera recapitata dalla Commissione al ministro dell’Economia Giovanni Tria si scriveva esplicitamente che la deviazione rispetto al percorso concordato con la Commissione, unitamente al mancato rispetto della regola del debito e alla mancata validazione delle previsioni del governo da parte dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio “sembrerebbero indicare un ‘mancato rispetto particolarmente serio degli obblighi della politica di bilancio ai sensi del patto di stabilità'”. Sulla questione è prevista una comunicazione in collegio del vicepresidente Valdis Dombrovskis e dei commissari Pierre Moscovici e Marianne Thyssen. L’ordine del giorno prevede che sulla questione venga “diffuso” un documento: quindi, fermo restando che il collegio è sempre libero di decidere diversamente, è probabile che la decisione arrivi oggi. Se dovesse arrivare la quasi certa bocciatura, l’Italia avrebbe a disposizione tre settimane per trovare un accordo su come ridurre il deficit (in sostanza, l’Italia dovrebbe presentare nuovamente un progetto di bilancio modificato). Fino a ora questa opzione, cioè il respingimento da parte di Bruxelles di una manovra nazionale, non è mai stata usata. Se il governo italiano decidesse di non adattare la Finanziaria alle regole europee, potrebbe essere intrapresa contro l’Italia un’azione punitiva. Potrebbe arrivare cioè la procedura per debito eccessivo. La procedura per i disavanzi eccessivi (Pde) è regolata dall’articolo 126 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Essa sostiene il braccio correttivo del Patto di stabilità e crescita (Psc) dell’Ue. I paesi dell’Ue devono dimostrare una solida finanza pubblica e soddisfare due criteri: il loro disavanzo di bilancio non deve superare il 3% del prodotto interno lordo (Pil); il debito pubblico (debito del governo e degli enti pubblici) non deve superare il 60% del Pil.

  • MATTARELLA FIRMA IL DECRETO FISCALE 23.10.2018

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge fiscale, che quindi può essere pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrare in vigore. Dal provvedimento sono stati cancellati la non punibilità penale lo scudo per i capitali all’estero. Ecco i punti chiave del decreto fiscale:

ROTTAMAZIONE TER  Con la rottamazione-ter sarà possibile ridefinire il proprio debito con il fisco accumulato tra il 2000 e il 2017 dilazionando i pagamenti in cinque anni e 20 rate trimestrali, senza pagare interessi e sanzioni.

TETTO DI 100 MILA EURO – Il provvedimento stabilisce un’aliquota al 20% per sanare la parte non dichiarata del debito. Con la dichiarazione integrativa sarà possibile far emergere fino a un massimo del 30% in più rispetto alle somme già denunciate e comunque con un tetto di 100mila euro annuali.

MINI DEBITI CANCELLATI – La rottamazione delle minicartelle prevede il saldo e lo stralcio per le cartelle di importo inferiore a mille euro ricevute dal 2000 al 2010, come bolli auto e multe..

LITI FISCALI – In caso di un contenzioso legale con il fisco i contribuenti potranno sanare la loro posizione pagando il 50% del non dichiarato in caso di vittoria in primo grado e il 20% in 5 anni al secondo grado, senza sanzioni e interessi.

SALDO E STRALCIO – Il saldo e stralcio nel provvedimento non c’è ma arriverà in sede di conversione di decreto, secondo l’accordo raggiunto in Cdm, per chi si trova “in oggettive e certificate difficoltà economiche”. In sostanza, sarà consentito un ‘ravvedimento operoso’ per i piccoli contribuenti in difficoltà economica.


GANGA: “Il Decreto fiscale non risponde alle esigenze attese da lavoratori e pensionati” 16 ottobre  2018 – “Nel Paese c’è un carico fiscale eccessivo sui redditi da lavoro dipendente e da pensione e il decreto fiscale del Governo non risponde alle esigenze attese da lavoratori e pensionati”. Lo sottolinea il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, Responsabile del dipartimento fiscale. “Purtroppo nei provvedimenti esitati dal Governo non c’è alcuna traccia di una riforma complessiva del fisco ma solo interventi settoriali”.

A cura UFFICIO STAMPA e COMUNICAZIONE CISL dei LAGHI – Resp. Claudio Ramaccini

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