Quali politiche per gli anziani nella città di Como? Il documento di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ai candidati sindaco

Quali politiche per gli anziani nella città di Como? Il documento di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ai candidati sindaco

Quali politiche per gli anziani nella città di Como?

Il documento di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ai candidati sindaco alle elezioni amministrative del comune di Como

Le Elezioni Amministrative del prossimo 12 giugno a Como possono rappresentare una occasione straordinaria per rilanciare e consolidare il rapporto tra Amministrazione, Organizzazioni Sindacali e Associazioni, così da rispondere meglio alle questioni sociali emergenti nel territorio. In quanto Sindacati dei Pensionati, con un rilevante numero di iscritti sul territorio comunale di Como, raccogliamo, da sempre, domande e sollecitazioni da una parte significativa dell’elettorato cittadino. Domande alle quali cerchiamo quotidianamente di dare risposte, per quanto riguarda gli aspetti più attinenti al nostro ruolo in materia sociale, previdenziale ed assistenziale, ma che richiedono in modo sempre più massiccio l’intervento dei soggetti pubblici, le Istituzioni comunali in primis .

Como, con una popolazione anziana attorno al 25,3% del totale degli abitanti, conferma una presenza di residenti over 65 anni superiore del 2,5% alla media nazionale (22,8%) ed in linea con la media della Lombardia.

Si tratta di un anziano su quattro residenti, il che conferma il trend di invecchiamento in atto da anni della popolazione della città, lento ma progressivo.

Crediamo si tratti di un dato imprescindibile all’atto di compiere scelte economiche, politiche e sociali da parte degli amministratori del bene pubblico. Convinti, come siamo, che una campagna elettorale efficace debba entrare nel merito delle diverse problematiche presenti sul territorio ed avanzare proposte specifiche per la loro soluzione, chiediamo a candidate e candidati alla carica di Sindaco della Città di Como di esprimersi sulle questioni da noi richiamate di seguito. Questioni che riteniamo prioritarie ed attuali, in particolare per quanto riguarda la popolazione anziana, sulla base di suggerimenti ed indicazioni da noi raccolte fra le nostre e i nostri associati residenti sia nel Centro storico che nei quartieri cittadini di cintura.

Sappiamo bene che la soluzione di parte di queste questioni richieda l’intervento anche di altri soggetti pubblici o privati, ma riteniamo che la programmazione socio-economica del territorio comunale debba comunque discendere da una visione organica del “bene comune” che veda necessariamente nella Giunta e nel Consiglio comunale il punto di riferimento capace di confrontarsi, dialogare e quando necessario indirizzare, orientare e “condizionare” le scelte di tutti gli altri protagonisti politici ed economici presenti.

PARTECIPAZIONE

– Tavolo permanente problematiche anziani: riteniamo importante istituire un tavolo permanente di confronto e negoziazione , fra Amministrazioni e Sindacati dei pensionati, così da affrontare tutte le tematiche riguardanti gli anziani.

– Consulte: riteniamo necessario, affinché il confronto fra Amministratori, cittadini ed associazioni rappresentative sul territorio non si limiti alle occasioni elettorali, ripristinare lo strumento delle Consulte che in passato si sono rivelate essere uno strumento positivo di partecipazione diffusa.

– Circoscrizione: nella stessa ottica riteniamo necessario restituire ruolo ed iniziativa ai Centri Civici di quartiere, trasformatisi oggi in luoghi d’incontro sempre più chiusi su se stessi e limitati allo svolgimento di attività anche di pregio, ma “riservate” a cerchie di appassionati a questo o quell’attività ludica, artistica o culturale che sia. Non pensiamo al ripristino dei vecchi Consigli di Circoscrizione, ma a un luogo dove tornare ad offrire agli abitanti dei quartieri occasioni periodiche e frequenti per esporre i problemi e confrontarsi con gli Amministratori e la Dirigenza comunale.

FISCALITA’ LOCALE

– tutelare il reddito di pensionati e lavoratori attraverso l’attuazione del principio della progressività fiscale

– IRPEF: definire percentuali basse per i primi due scaglioni di reddito. Definire una soglia di esenzione con l’obbiettivo minimo di 15.000,00 Euro.

– TARI: occorre prevedere un sistema di detrazioni e di esenzioni al fine di tutelare le fasce di popolazione economicamente e socialmente più deboli.

– ISEE: per favorire un accesso equo ai servizi a domanda individuale bisogna prevedere l’utilizzo dell’Isee per tutti i servizi.

VIABILITA’ MOBILITA’ SICUREZZA

– trasporto pubblico: in presenza di un Piano del Traffico che presenta non poche criticità per il traffico privato, la mancanza di nuove corsie preferenziali per i mezzi di trasporto pubblico da almeno 15 anni non rappresenta certo un incentivo all’uso dei mezzi pubblici per circolare in Convalle. Anche l’insufficienza di pensiline alle fermate e il fatto che le stesse non vengano presidiate contro il parcheggio abusivo e “selvaggio” rappresentano altrettante “barriere architettoniche” per la popolazione anziana e portatrice di fragilità.

– Piste ciclabili: la crescente difficoltà della circolazione, sia in periferia che in Centro storico, per le biciclette dovuta a diverse ragioni (aumento delle vetture, massiccia presenza di monopattini e di bici elettriche sia per l’uso privato che furgoni commerciali in Centro storico) pone un crescente problema di sicurezza per la circolazione in bici, soprattutto della popolazione più anziana. Necessita l’istituzione di piste ciclabili in assoluta sicurezza (illuminazione, attraversamenti).

BARRIERE ARCHITETTONICHE E DIGITALI

– il dissesto dei marciapiedi e delle strade rappresenta, in particolare per anziani e per la circolazione di passeggini e carrozzine, un vero e proprio esempio di barriere architettoniche: la loro riparazione ed asfaltatura non può essere un intervento episodico ma ricorrente e prioritario, privilegiando quelli che costituiscono i percorsi obbligati per raggiungere scuole, uffici pubblici, pensiline dei trasporti pubblici, esercizi commerciali/alimentari di vicinato ecc.

– la mancanza di ascensori in molti alloggi comunali e case popolari, notoriamente occupati soprattutto da popolazione anziana, rappresenta per tali inquilini una crescente fonte di isolamento sociale nonché di fatica e pericolo per gli spostamenti “obbligati” dalle esigenze quotidiane: spesa, ritiro posta, spostamenti per accedere ai servizi pubblici amministrativi, sociali, sanitari.

– Barriere digitali: necessita attivare risorse economiche, risorse umane e relazioni fra Comune, organizzazioni sociali quali i Sindacati e le Associazioni del Terzo settore per facilitare la popolazione anziana nell’accesso ad una ampia gamma di servizi amministrativi di natura socio- sanitaria e assistenziale, oggi sempre più “irraggiungibili” a quanti, come molti anziani, sono sprovvisti di conoscenze e di strumenti informatici legati ai processi di crescente digitalizzazione della burocrazia.

MANUTENZIONE E DECORO URBANO, GIARDINI PUBBLICI

– Pulizia e manutenzione dei giardini pubblici, che non può limitarsi allo svuotamento dei cestini della spazzatura ma deve comportare la frequente pulizia di vialetti e aiuole e la riparazione di panchine, staccionate, ringhiere, giochi per bambini danneggiati.

– Installazione di panchine di cemento in alcune vie cittadine

– Rilanciare e portare a realizzazione progetti di socializzazione urbana quale, a titolo esemplificativo, il “Progetto di riqualificazione urbana del Lavatoio di via Alciato”, importanti per il loro   valore di presidio permanente d’incontro fra giovani ed anziani.

– Cimiteri: il mantenimento del decoro dei cimiteri cittadini richiede un maggior impiego di risorse economiche. Va affrontato l’annoso problema del credito, mai riscosso, nei confronti dei proprietari di Cappelle funebri che non pagano la TASI sulla concessione cimiteriale.

PATRIMONIO IMMOBILIARE

– Adeguamento e ristrutturazione del patrimonio abitativo sfitto dedicando una corsia preferenziale ai nostri anziani, soprattutto se soli o in condizione di fragilità economica o sociale. Sul piano sociale si deve pensare in alcune realtà quali, a titolo esemplificativo, gli alloggi di via San Bernardino, all’istituzione del “portierato sociale”, con l’attivazione del volontariato.

– Intervenire sull’immobile dell’ex Casa Albergo di Via Volta attraverso il suo ripristino o il rilancio dell’immobile per uso sociale. Estendere iniziative analoghe su tutto il territorio comunale valorizzando il patrimonio abitativo pubblico; destinare parte del patrimonio immobiliare pubblico ad alloggi di housing sociale.

– Immobile Ex combattenti: ripristino dell’immobile per spazio ricreativo e di ritrovo per anziani e minori

– Area ex OPP San Martino: il tema è talmente vasto ed è stato talmente dibattuto in questi anni che, per entrare nel merito qui, necessiterebbero molte pagine. Siamo però convinti che un patrimonio immobiliare, ambientale e paesaggistico così prezioso non possa essere trascurato o addirittura abbandonato e, comunque, sottoutilizzato, com’è oggi. Urge definire un progetto e realizzarlo contemplando l’utilizzo di spazi sia all’aperto che al chiuso.”

SANITA’

Sanità: si chiede attenzione e presenza incisiva del comune nell’azione di monitoraggio per la realizzazione effettiva e piena della casa della comunità e dell’ospedale di comunità. Riteniamo inoltre utile un intervento della amministrazione comunale verso i soggetti preposti per riportare nello stabile di via Cadorna o in altro luogo del centro di Como l’ufficio scelta e revoca della ASST almeno un giorno alla settimana, così come riteniamo utile che il comune favorisca la permanenza di medici di famiglia in città e il loro associazionismo offrendo spazi per ambulatori medici e supporto amministrativo per disbrigo procedure burocratiche. Si chiede inoltre di intervenire sull’istituzione Regionale per introdurre l’indennità di confine per il personale sanitario e tecnico quale strumento per frenare, almeno in parte, l’esodo verso la Svizzera.

NON AUTOSUFFICIENZA

Servizi domiciliari-è fondamentale rafforzare ed integrare le misure di assistenza al domicilio per le persone fragili.

Servizi residenziali-bisogna confrontarsi con le direzioni delle Rsa e gli enti gestori al fine di garantire servizi equi, accessibili e dignitosi, con costi non onerosi per le famiglie.

 

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