A Varese sindacati e Comune firmano il protocollo per la redazione del bilancio di genere.

A Varese sindacati e Comune firmano il protocollo per la redazione del bilancio di genere.

Nella mattinata di mercoledì 24 aprile nella sede del Comune di Varese, il sindaco Davide Galimberti, e le rappresentanze sindacali di Cgil Varese (Angelo Gaia), Cisl dei Laghi (Paola Gilardoni), Uil Lombardia (Stefania Mantellini), Spi Cgil Varese (Giampietro Camatta, Oriella Riccardi, Lidia Volta), Fnp Cisl dei Laghi (Gianna Badoni), Uil Pensionati Varese (Raffaella Mascioni) hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la redazione del bilancio di genere del Comune di Varese. La parità di genere è tra gli obiettivi previsti dall’Agenda Onu per la promozione dello sviluppo sostenibile. Dentro questo quadro il bilancio di genere rappresenta uno strumento essenziale del processo di riorganizzazione, miglioramento, sviluppo, valutazione di policy, finalizzato ad incorporare una prospettiva di equità di genere in tutte le politiche, con lo scopo di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne.
Da qui la decisione di Comune di parti sociali di sottoscrivere di un protocollo che impegna i firmatari all’avvio di un tavolo di confronto finalizzato alla conoscenza dei bisogni (a partire dal tema delle pari opportunità, armonizzazione dei tempi, condivisione del lavoro di cura, mercato del lavoro, mobilità, invecchiamento della popolazione e qualità della vita) e delle risorse/servizi, in particolare educativi, sociali e sociosanitari, sul territorio, con l’obiettivo di condividere la metodologia e il modello per la realizzazione del bilancio di genere e la definizione di indicatori di misurazione del gender gap, applicabili al territorio del Comune di Varese.
«L’accordo sottoscritto oggi è estremamente importante – spiega Paola Gilardoni, segretaria organizzativa della Cisl dei Laghi -. Si tratta di una significativa scelta di policy e di allocazione delle risorse finalizzata al contrasto del gender gap. La continua evoluzione delle condizioni di disuguaglianza conferma la necessità di ripensare il nostro sistema di welfare, dal momento che le persistenti differenze in termini di possibilità non consentono uno sviluppo equilibrato della società e delle comunità».
Purtroppo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora oggi fortemente influenzata dai carichi familiari, come conferma il confronto tra madri e donne senza figli: nel 2022, tra le 25-49enni, il tasso di occupazione era pari al 77,4% per le donne senza figli e al 58,7% per le madri, con evidenti ricadute su valore delle pensioni e sulle tutele per la famiglia».
«Il processo di costruzione del bilancio di genere – conclude Paola Gilardoni – contribuisce ad accrescere la consapevolezza dell’impatto che le politiche pubbliche possono avere sulle diseguaglianze di genere e contribuisce nell’assicurare una maggiore efficacia degli interventi favorendo una puntuale definizione di obiettivi di genere. Si tratta inoltre di un fondamentale modello di governance partecipato che consente di promuovere una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione, anche al fine di migliorare i livelli di efficacia, efficienza, equità della spesa pubblica; e consente di favorire la partecipazione della società civile, dei cittadini nella comprensione delle implicazioni delle scelte di bilancio»