Anche la Cisl dei Laghi in piazza, per una nuova stagione del lavoro e dei diritti

Anche la Cisl dei Laghi in piazza, per una nuova stagione del lavoro e dei diritti

“Senza il coinvolgimento delle parti sociali, senza l’apporto responsabile del sindacato confederale, delle sue categorie non si va da nessuna parte. Le soluzioni stabili, eque, richiedono condivisione e corresponsabilità”. E’ quanto ha sottolineato la segretaria confederale organizzativa della Cisl, Daniela Fumarola intervenuta all’Arco della Pace alla manifestazione sindacale di Milano in sostituzione del leader Cisl, Luigi Sbarra assente per motivi di salute.
“Noi non siamo qui per compromessi al ribasso. Su questo siamo e saremo intransigenti, forti della nostra rappresentanza e della capacità di affondare le mani nei problemi reali del lavoro e delle famiglie – ha dichiarato Fumarola -. È solo insieme che possiamo riprendere la via giusta, riallacciando il filo del dialogo con il Governo, un filo caduto per lunghi mesi. Siamo qui senza pregiudiziali ideologiche, senza indietreggiare di un passo, rispetto alla necessità di avere risposte concrete e immediate. Vedremo, se la convocazione del 30 aprile del Governo è stata solo un’opera di diplomazia tardiva. O se l’intenzione è quella di proseguire con un confronto strutturato per aprire uno spazio di condivisione sulle politiche di coesione e di sviluppo di questo Paese”.

In 400, equamente suddivisi tra i territori di Como e Varese, i rappresentanti della Cisl dei Laghi che hanno preso parte alla manifestazione.: “Quella a cui abbiamo preso parte è stata una manifestazione che ha dimostrato che i colori del sindacato sono i colori della civiltà – commenta Daniele Magon, segretario generale della Cisl dei Laghi. La piazza ha voluto richiamare il governo alla necessità di un patto che ci permetta di costruire, insieme, fondamenta profonde, capaci di sostenete i bisogni di un Paese in cui oggi è diventato difficile vivere. Bisogni che non sono espressione di una sola parte politica, ma di ogni bambino, anziano, lavoratore. La bassa natalità dimostra quanto poco, oggi, siamo felici. Per ritrovare questa felicità è quanto mai urgente avviare un percorso, duro che, attraverso la partecipazione di tutti, permetta al Paese di risollevarsi. Le nostre priorità? Sanità, scuola, pensioni, tasse eque, sicurezza, e molto altro. Apriamoli allora questi tavoli, per lavorare uniti alla creazione un contesto in grado di dare delle garanzie per il futuro e che consenta anche a chi desidera una famiglia la possibilità di scegliere di avere figli con serenità”.

 

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