Ufficio delle Dogane di Como: il “no” della Cisl allo sciopero del 2 maggio

Ufficio delle Dogane di Como: il “no” della Cisl allo sciopero del 2 maggio

La Cisl Fp del Laghi ha deciso di non aderire allo sciopero generale del personale dell’Ufficio delle Dogane di Como proclamato martedì 2 maggio dalle rappresentanze sindacali e dalle segreterie territoriali Fp Cgil, Flp e Usb.
A spiegare le ragioni del “no” sono Nunzio Praticò, segretario generale Cisl Fp dei Laghi e Elisabetta Cavallari, delegata Cisl Fp dei Laghi – A.D.M. (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) Como. «Abbiamo deciso di dire no allo sciopero del 2 maggio perché crediamo che questo sia il momento della trattativa e non del muro contro muro. L’Ufficio delle Dogane di Como versa da tempo in condizioni di gravi criticità a seguito della carenza di personale. Attualmente i dipendenti in forza sono 174, ripartiti tra la sezione centrale di Como e le sezioni di Ponte Chiasso, Montano Lucino, Oria Valsolda, Chiasso e Lecco. Ne servirebbero almeno 230. Per sollecitare la necessità di attivare/ampliare il reclutamento di organico da gennaio è in atto lo stato di agitazione. Nell’ambito delle trattative in corso per individuare possibili soluzioni la Direzione dell’Ufficio delle Dogane ha recentemente sottoposto alle organizzazioni sindacali il “progetto” (ad oggi più una dichiarazione d’intenti) di riorganizzazione dell’intero Ufficio in vista dello spostamento della sezione centrale da Como (che chiuderà tra tre anni) alla sezione operativa di Ponte Chiasso. Una “partita” importante, che si giocherà nel prossimo triennio, e che interesserà 80 persone, attualmente in forza alla sezione di Como, che verranno trasferite a Ponte Chiasso. Dal nostro punto di vista appare chiaro che uno spostamento del genere, che cambierà il flusso della attività doganali e che comporterà una complessa serie di passaggi organizzativi, sia sul piano delle risorse umane che delle attività di processo degli uffici, vada necessariamente gestito assieme alla Direzione».
«Ricorrere allo sciopero in questo momento – concludono i due sindacalisti – equivarrebbe ad un segnale di rottura verso la Direzione di cui non reputiamo maturi i tempi. La carenza di organico è un fatto reale e tangibile, ma come Cisl Fp dei Laghi riteniamo necessario considerare le aperture che ad oggi sono arrivate dalla parte datoriale e intendiamo proporre un tavolo di confronto per migliorare le situazioni di criticità. Per questo preferiamo proseguire nella ricerca di una possibile trattativa, che consenta alla Direzione e alle organizzazioni sindacali di gestire insieme la situazione nella speranza di ottenere un risultato migliore per il personale. Solo esperito ogni tentativo di conciliazione opteremo per lo sciopero».

 

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